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mercoledì 22 Ottobre 2025, San Giovanni Paolo II

Edim Bosch di Quero, la Fim Cisl chiede chiarezza

Dopo le assemblee del 3 luglio, la Fim Cisl Belluno-Treviso evidenzia la mancanza di informazioni sul processo di vendita dell’azienda e sul piano industriale che dovrebbe accompagnarlo.

C’è preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori dello stabilimento Edim, azienda di componentistica del gruppo Bosch. In seguito alle assemblee svoltesi il 3 luglio, la Fim Cisl Belluno Treviso ha espresso forti timori per la mancanza di informazioni chiare sul processo di vendita dell’azienda e sul piano industriale che dovrebbe accompagnarlo.

«Siamo profondamente preoccupati per l’incertezza che grava sul futuro dei lavoratori Edim – ha dichiarato Mauro Zuglian, sindacalista della Fim Cisl –. Chiediamo trasparenza immediata sul processo di vendita e sul piano industriale, perché le persone hanno diritto di sapere cosa le aspetta. Non si può chiedere ai lavoratori di scegliere al buio. Serve responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, a partire da Bosch».

Il recente incontro tra la direzione aziendale e le rappresentanze sindacali ha messo in luce un quadro critico. I dati economici aggiornati parlano di un fatturato altalenante nel 2024, con un picco iniziale seguito da un netto calo nella seconda metà dell’anno. Le proiezioni per il 2025 non sono incoraggianti: l’Ebit rimane negativo e si prevede una riduzione dell’organico da 332 a 230 unità tra gli stabilimenti di Setteville e Villasanta.

A Setteville, già dallo scorso febbraio, è stata attivata la cassa integrazione straordinaria per crisi per 68 dipendenti. Il 21 maggio è stato firmato un accordo che prevede un piano di uscite volontarie del personale, nell’ottica di contenere i costi in vista della possibile cessione dell’azienda. Tuttavia, la risposta dei lavoratori è stata limitata, in parte a causa della scarsità di informazioni sul futuro dell’impresa.

«Le informazioni finora fornite risultano frammentarie e inadeguate – ha proseguito Zuglian –. La Fim Cisl ribadisce con forza la richiesta di trasparenza e chiarezza immediata sul futuro assetto societario: un presupposto fondamentale per valutare responsabilmente le opzioni sul tavolo e supportare concretamente i dipendenti. Bosch ha la responsabilità morale e istituzionale di fornire indicazioni puntuali e tempestive al personale di Edim. La trasparenza non è solo un atto dovuto: è un dovere etico, in un momento tanto delicato per il destino di oltre 300 famiglie».

Il sindacato sollecita quindi un confronto serio e continuo tra tutte le parti coinvolte, affinché i lavoratori possano affrontare con maggiore consapevolezza le scelte che li attendono nei prossimi mesi.

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