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venerdì 19 Settembre 2025, San Gennaro

Escursionisti in difficoltà, raffica di interventi sulle montagne bellunesi

18 luglio, una giornata caratterizzata da numerosi interventi, ravvicinati e complessi; si conferma ancora l’importanza della prudenza e della preparazione.

Giornata intensa per i soccorsi in montagna nel Bellunese quella di venerdì 18 luglio, con numerosi interventi concentrati soprattutto nelle aree più frequentate dagli escursionisti in questo periodo estivo. In più occasioni, i tecnici del Soccorso alpino e gli equipaggi degli elicotteri di emergenza si sono trovati a operare in contesti complessi, con feriti, persone disorientate e alpinisti bloccati in parete.

Uno degli episodi più delicati si è verificato ieri mattina sulla Ferrata Costantini, nella zona della Moiazza, dove una coppia coreana – una donna di 68 anni e un uomo poco più giovane – è stata recuperata in condizioni precarie. I due avevano trascorso la notte all’addiaccio in quota , per poi tentare la discesa lungo la ferrata senza imbragatura né attrezzatura adeguata, e con zaini molto pesanti. Bloccati sopra il passaggio chiave dell’itinerario, sono stati raggiunti all’alba da Falco 2, che ha effettuato due rotazioni con un verricello da 65 metri per portarli in sicurezza al Rifugio Carestiato.

L’allarme era scattato la sera precedente, intorno alle 22, quando la coppia aveva contattato il 118 e i Vigili del fuoco. In un primo momento si era pensato a un problema lungo l’Alta Via n. 1, ma un secondo contatto, reso possibile grazie all’intervento di un traduttore, ha permesso di localizzarli nei pressi di una ferrata, probabilmente nella zona della Pala del Belia. È stato quindi chiesto loro di non muoversi fino all’arrivo dei soccorsi, ma i due hanno deciso di scendere ugualmente, finendo in un tratto troppo impegnativo per le loro condizioni. Risalendo alla giornata precedente, i due escursionisti avevano pernottato al Rifugio Coldai e, diretti al Carestiato, avevano scelto di deviare per il sentiero Angelini, arrivando fino al bivacco Grisetti e poi proseguendo lungo la cresta fino a raggiungere la ferrata, dove si sono fermati per la notte (nella foto).

Nella stessa mattinata, un altro intervento ha coinvolto un bambino di 12 anni, originario di Bologna, che si trovava in gita con una comitiva a Malga Malgonera, nel comune di Taibon Agordino. Il ragazzo, che già la sera precedente non si sentiva bene, è stato visitato dal medico di bordo dell’elicottero Falco 1, atterrato nelle vicinanze, e trasportato all’ospedale di Belluno per accertamenti. Ad accompagnarlo in volo è stata una delle educatrici.

Sempre oggi, intorno alle 12.40, un nuovo intervento ha visto impegnato Falco 2 a Rocca Pietore, sopra la località Valier. Una donna era scivolata dal sentiero finendo in una frattura del terreno, riportando una ferita al volto. Dopo le prime cure sul posto da parte dell’equipe medica, è stata imbarellata e trasportata all’ospedale di Belluno. Il marito, rimasto sul posto, è stato accompagnato a valle da un volontario del Soccorso alpino della Val Pettorina.

Nel pomeriggio, l’elicottero si è poi diretto al Monte Spina, nel comune di Comelico Superiore, dove un ciclista tedesco di 40 anni è caduto dalla mountain bike, procurandosi un trauma alla spalla. È stato prelevato nelle vicinanze e trasportato all’ospedale San Martino. Poco dopo, un escursionista leccese di 44 anni si è perso nei boschi tra Danta e Comelico Superiore, nella zona di Passo Sant’Antonio. Grazie alle coordinate GPS, è stato raggiunto da una squadra della Val Comelico e ricondotto alla propria auto.

Sul fronte alpinistico, si è registrato un grave incidente sulla Tofana di Rozes. Un alpinista hawaiano di 55 anni è precipitato per circa dieci metri lungo il secondo tiro della via Spigolo Zero, probabilmente riportando la frattura di entrambe le gambe. Era il primo di cordata, mentre la compagna si trovava in sosta. Il recupero è avvenuto in parete con un verricello di 85 metri; successivamente l’uomo è stato trasportato all’ospedale di Belluno. La compagna è stata recuperata poco dopo.

Sempre sulla Tofana, ma lungo la via Eötvös-Dimai, si è reso necessario un altro soccorso per una cordata italiana in difficoltà. I due alpinisti – un 51enne di Brescia e un 52enne di Milano – avevano seguito un traverso sbagliato dopo l’ottavo tiro e si erano ritrovati impossibilitati a proseguire. «Non riuscivamo né ad andare avanti né a calarci, e abbiamo chiamato i soccorsi», hanno riferito. L’elicottero, con a bordo un soccorritore di Cortina, li ha raggiunti e recuperati in due fasi, per poi trasportarli alla piazzola del Codivilla.

Nel pomeriggio anche il Soccorso alpino di Feltre è stato impegnato, a seguito della segnalazione di un parapendio finito su un albero sotto il decollo sud del Monte Avena. Il pilota, un 68enne di Pedavena, era rimasto sospeso a circa 20 metri da terra. È stato recuperato in sicurezza grazie a tecniche di tree-climbing.

Nel frattempo, un’altra chiamata è arrivata dal sentiero che scende dal Rifugio Vandelli, dove un’escursionista di 76 anni, originaria di Milano, si era infortunata alla caviglia. Assistita dal marito e da due soccorritori spagnoli presenti sul posto, è stata raggiunta e imbarcata con un verricello di 40 metri, per poi essere portata all’ospedale Codivilla.

Infine, l’elicottero è stato dirottato sulla Ferrata Berti, attualmente chiusa per una frana. Due giovani escursionisti belgi di 17 e 18 anni, ignari dell’interdizione, avevano assistito a una scarica di sassi e nel tentativo di fare marcia indietro avevano perso la traccia. Si erano rifugiati in un anfratto, dove sono stati infine individuati a quota 2.460 metri e recuperati con il verricello, per essere poi lasciati a San Vito di Cadore.

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1 commento

  • Buongiorno,
    sono uno dei due escursionisti belgi di 18 anni e volevo precisare che non avevamo ignorato il divieto della Ferrata Berti, ma che non c’era un divieto chiaro, come un cartello o una barriera. Siamo partiti per l’itinerario a volte pensando che fosse aperto. Vorrei anche ringraziare ancora i soccorso alpini per l’intervento.
    Cordiali saluti.
    Martino Clabotz

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