In occasione del 150° anniversario dalla nascita di Pietro Bortoluzzi, in arte Pieretto Bianco (Trieste, 1875 – Bologna, 1937), il Comune di Alpago dedica all’artista una serie di iniziative culturali che si snodano tra esposizioni, restauri e pubblicazioni. L’obiettivo è quello di riportare l’attenzione su una figura che, tra pittura e scenografia, si è distinta nel panorama artistico italiano e internazionale della prima metà del Novecento.
Le celebrazioni si apriranno con due inaugurazioni: venerdì 25 luglio alle ore 18.30 presso il Palazzo Municipale di Pieve d’Alpago e domenica 27 luglio alle 17.00 a Puos d’Alpago. Le iniziative sono promosse dall’amministrazione comunale con il sostegno di diverse istituzioni pubbliche e private.
Una mostra per riscoprire l’artista
La mostra Pieretto Bianco. Dipinti, disegni, scenografie. A 150 anni dalla nascita, a cura di Enrico Lucchese dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, sarà ospitata nei municipi di Pieve e Puos d’Alpago. L’allestimento riunisce, per la prima volta, una cinquantina di opere tra dipinti, disegni, fotografie e volumi d’epoca, offrendo un percorso che attraversa le fasi più significative della carriera dell’artista: dagli esordi veneziani all’attività teatrale negli Stati Uniti, fino alla maturità romana. Le opere provengono da collezioni pubbliche e private, tra cui la Biblioteca Civica e il Museo di Rovereto, oltre che dalle raccolte del Comune di Alpago.
Il catalogo-guida alla mostra, scritto dallo stesso Lucchese, è stato presentato alla stampa presso Palazzo Reviviscar a Belluno. La pubblicazione è sostenuta da Confindustria Belluno Dolomiti, che ospita una delle opere centrali del ciclo veneziano – L’Arsenale – visitabile su prenotazione. L’iniziativa gode del patrocinio del Parlamento europeo, della Regione Veneto, della Provincia di Belluno e di diversi comuni del territorio.
Il ritorno dei “teleri” restaurati a Puos d’Alpago
Domenica 27 luglio, presso la Sala Consiliare rinnovata di Puos d’Alpago, sarà presentato il ciclo di sette tele realizzate da Pieretto Bianco per la Biennale di Venezia del 1912. Le opere, di proprietà comunale, sono tornate visibili dopo un intervento conservativo avviato nel 2004 e concluso di recente sotto la direzione della restauratrice Mariangela Mattia. La sala che le ospita è stata ristrutturata per valorizzare al meglio il ciclo pittorico, grazie a un progetto dell’architetto Alberto Alpago Novello.
Il sindaco di Alpago, Alberto Peterle, ha dichiarato: «Realizzare questa mostra è di certo un importante traguardo culturale per la nostra Amministrazione. Durante lo scorso anno abbiamo unito le forze, sostenuto la motivazione, ricercato la professionalità ed oggi siamo qui alle porte dell’inaugurazione». Peterle ha ringraziato gli enti coinvolti, il curatore Lucchese e i professionisti che hanno reso possibile l’iniziativa, auspicando che il catalogo possa «simbolizzare uno strumento di crescita culturale e di consapevolezza artistica per tutta la comunità».
Anche il consigliere delegato alla Cultura, Alessandro De Nardi, ha espresso soddisfazione per il progetto: «Eventi come questo ci mostrano quanto il nostro territorio sia ricco di importanti figure che hanno operato nel campo artistico e culturale a livello anche internazionale, e spetta a noi tutti conoscerle e farle conoscere».
A sottolineare il rilievo dell’iniziativa anche a livello europeo è stata Elisabetta Bortoluzzi, consigliera delegata alle Politiche europee: «Sono molto felice e soddisfatta per l’ottenimento dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo che certifica il valore culturale della Mostra dedicata a Pieretto Bianco». Ha poi ricordato come le opere dell’artista siano state esposte anche a San Francisco, New York, Cuba, Madrid, Parigi e in Germania.
Il profilo dell’artista
Nato a Trieste da una famiglia originaria della frazione di Tignes, Bortoluzzi trascorse l’infanzia in Alpago, prima di trasferirsi a Venezia con la famiglia. Autodidatta, si formò studiando i maestri del Settecento veneto e lasciò presto i primi segni del suo talento anche nel territorio d’origine. Dopo gli esordi veneziani, visse e lavorò a Roma, New York e Cuba, affermandosi come scenografo, pittore e decoratore. Nel 1916 fu assunto come scenografo al Metropolitan Opera House di New York, dove conobbe e ritrasse Enrico Caruso. Tornato in Italia nel 1926, decorò importanti sedi istituzionali come il Consiglio Superiore della Marina. Morì a Bologna nel 1937, mentre si preparava a una mostra personale a Genova.
Il curatore Enrico Lucchese ha così sintetizzato il valore dell’artista: «Pieretto Bianco è stato un protagonista delle prime Biennali veneziane della Belle époque. Senza mai essere d’avanguardia, è riuscito a dare un contributo personale all’arte del suo tempo».
La restauratrice Mariangela Mattia ha sottolineato la qualità tecnica dei dipinti monumentali: «La sua capacità di costruire questi dipinti sviluppandoli in cinque metri di altezza, stupendo per chi li guarda, è magistrale». L’architetto Alberto Alpago Novello ha evidenziato come il nuovo allestimento della sala sia stato pensato per «valorizzare maggiormente le tele esposte» e garantirne la conservazione nel tempo.
Informazioni utili
La mostra sarà visitabile dal 25 luglio al 28 settembre 2025, nei municipi di Pieve d’Alpago e Puos d’Alpago. L’ingresso è gratuito. Orari: dal lunedì al venerdì 10.00–12.00; lunedì, martedì e giovedì anche 15.00–17.00; sabato, domenica e festivi 15.00–18.00 (solo a Pieve). Le opere sono visibili anche presso Palazzo Reviviscar di Belluno e nel Municipio di Ponte nelle Alpi, su prenotazione. Maggiori dettagli sono disponibili sui canali social del Comune di Alpago.
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