Il Phandambiri è un massiccio roccioso in granito, ancora inviolato, situato in una riserva di 38 mila ettari di savana. Lo ospita il distretto di Macossa, nella provincia di Manica in Mozambico, e il posto abitato più vicino, a ben tre ore di fuoristrada, è il villaggio di Nhamanguawa, l’ultimo provvisto di energia elettrica. È all’ombra di questa montagna che verrà intrapresa una spedizione dalla duplice finalità: l’aspetto alpinistico, con la prima salita del monte, e l’assistenza alle comunità locali attraverso la fornitura di tecnologie per la vita quotidiana, come pannelli solari e generatori per l’energia elettrica.
Oltre alla realizzazione di presidi di energia, sono molti gli obiettivi umanitari che la spedizione vuole realizzare: dotare il villaggio di un luogo per i bambini più piccoli libero da zanzare e mosche lasciando le tende “zanzariera” utilizzate al campo base; valutare, se possibile, una futura realizzazione di un presidio con sistema di potabilizzazione dell’acqua per migliorare le condizioni igienico-sanitarie; sensibilizzare la popolazione al rispetto del territorio (soprattutto alla gestione dei rifiuti) e all’importanza dell’arrampicata per il territorio. Attraverso la divulgazione di materiale informativo sulla zona, infatti, la speranza è di favorire la frequentazione del sito da parte di altri alpinisti che potranno essere accompagnati da giovani locali, adeguatamente formati.
La squadra partirà all’incirca tra la fine di luglio e la metà di agosto, per sfruttare il periodo senza precipitazioni e più fresco dell’anno. A comporla, per quanto riguarda la parte alpinistica, ci saranno Manrico Dell’Agnola, alpinista Accademico del Cai, ma anche film-maker e fotografo, che tra l’altro produrrà un docufilm con l’idea di partecipare ai vari festival di settore; Maurizio Giordani, guida alpina e Accademico del Cai come anche Mirco Grasso e Samuele Mazzolini. A curare la logistica sarà l’alpinista e viaggiatrice esplorativa Nancy Paoletto, assieme a Anna Mazzolini, che si è occupata in particolare degli aspetti pre-spedizione e di prendere contatti con la popolazione locale e gli enti amministrativi; alla comunicazione, invece, ci penserà l’alpinista, viaggiatrice, e giornalista Antonella Giacomini.
La spedizione è patrocinata e sostenuta dal Club Alpino Italiano, dal Cai Accademico e dal Lions Club Rovereto «Fortunato Depero»; la Cooperativa italiana in Mozambico, poi, ne ha sostenuto la logistica.
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1 commento
Osvaldo Zanin
Splendido questo intreccio tra finalità esplorativo-alpinistiche e finalità umanitarie. Auguro a tutta l’equipe che andrà in Mozambico che questa
spedizione possa realizzare tutti gli obiettivi previsti e possa costituire un seme per un diverso e migliore futuro di quel lontano e poverissimo territorio.