Il progetto delle frazioni entra nel vivo. Dopo la suddivisione del territorio in 27 aree e l’elezione di un capo frazione per ciascuna, a Belluno è partita la fase operativa: in diverse zone della città gruppi di cittadini hanno cominciato a svolgere lavori di manutenzione e cura, affiancando concretamente l’amministrazione comunale. Coordinati dai capi frazione, i volontari si occupano di interventi puntuali, piccoli ma significativi, tutti realizzati secondo il principio di sussidiarietà: il Comune fornisce supporto tecnico, mezzi e copertura assicurativa, mentre i cittadini mettono a disposizione tempo, energie e competenze.



«L’obiettivo è sempre stato quello di riattivare lo spirito di responsabilità condivisa – spiega il sindaco Oscar De Pellegrin –. I cittadini diventano parte attiva della comunità e si prendono cura dei luoghi in cui vivono». I primi risultati concreti arrivano da quattro frazioni. Chiesurazza: i volontari gestiscono il parco locale, occupandosi regolarmente dello sfalcio e della manutenzione. Tisoi: qui si pulisce il cimitero e si interviene prontamente dopo i temporali per liberare strade e caditoie da rami e detriti. Borgo Piave: il gruppo locale cura l’area verde del parchetto San Nicola e lo sfalcio attorno alla scuola primaria. Sopracroda: i cittadini mantengono in ordine i parcheggi dietro la chiesa e l’area del laghetto antincendio della Forestale.
«È questo lo spirito che volevamo vedere nascere – commenta il sindaco –: cittadini che segnalano i problemi e si attivano per risolverli, con il Comune al loro fianco. È una vera alleanza tra pubblico e comunità, e vogliamo che cresca». L’amministrazione invita tutti i capi frazione a restare in contatto con gli uffici comunali per organizzare nuovi interventi e continuare un’esperienza di cittadinanza attiva che si sta già affermando come un modello da seguire.
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1 commento
Giuseppe
Bisognerebbe però evitare che il volontariato sottragga posti di lavoro e che la civica amministrazione si ritenga esonerata dall’assumere regolarmente giardinieri e stradini; sarebbe anche opportuno che i cittadini fossero invitati a decidere insieme gli interventi e non solo esecutori di quanto disposto dall’alto.