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lunedì 15 Dicembre 2025,

Leonardo Del Vecchio, l’agordino ►Foto

di Giorgio Fontanive

Leonardo Del Vecchio aveva saputo interpretare l’“agordinità” più schietta. La foto lo ritrae nel 1970, durante un’escursione con lo storico gruppo della Sezione Agordina del Cai, in zona Falzarego, il cavaliere è ritratto con Oddone Zasso “Topo”. Leonardo Del Vecchio rimane nell’archivio del Club Alpino Italiano come socio dal 1975 al 2005.

La recente scomparsa di Giovanni “Nani” Bressan (1931-2025), malgaro e “mentore” di riferimento nel mondo della tradizione montana, oltre che essere stata al centro del generale cordoglio di quanti l’avevano conosciuto, ha suscitato valutazioni di un certo rilievo in relazione alla situazione attuale, tra gli addetti al comparto dell’informazione cartacea. Figura di riferimento in tante occasioni di festa quando c’era da sfoggiare la sua personalità sul Brói o a casera Framónt – tanto per restare nell’ambito comunale – in una particolare occasione ‘‘Nani’’ apparve anche su una pubblicazione giornalistica di carattere nazionale.

Sul n. 375 del “Venerdì di Repubblica’’ del 5 maggio 1995 Leonardo Del Vecchio, Nani Bressan e l’ultimo strillone di Agordo Serafino “Pino dei Giornài” Da Ronch.

E non di poco conto. Era il n. 375 del “Venerdì di Repubblica’’ del 5 maggio 1995: accanto a quello di ‘‘Nani’’ c’era il ritratto del manager Leonardo Del Vecchio e l’articolo riguardava evidentemente Luxottica, un pezzo a firma di Emilio Piervincenzi con foto di Mauro Vallinotto. (…)

Il filo conduttore dell’articolo è però la figura di un ex-martinitt self made man: quel Leonardo Del Vecchio, munito di spirito imprenditoriale e di tanto coraggio che ha creduto in questa valle e nella sua gente laboriosa e fedele come nelle migliori tradizioni affinate dal lavoro in miniera a Valle Imperina, chiusa nel 1962: Luxottica era già stata fondata l’anno prima in un passaggio di testimone d’incredibile tempismo. Trent’anni dopo quale è lo scenario? (…)

Ma su tutto emerge la figura del cav. Del Vecchio (1935-2022), oggetto recentemente di lunghe discussioni in relazione alla possibile intitolazione di una via o di una piazza nel capoluogo. Anche l’ipotesi di una cartellonistica stradale come «Agordo città di Leonardo Del Vecchio» sembra non aver avuto successo (e senza dimenticare che anche la proposta degli occhiali sulla rotonda dei pompieri era stata bocciata vario tempo fa).

Al termine di queste note scaturite da una rivista del 1995, mi unisco a quell’infruttuoso concorso d’idee segnalando che almeno al Palaluxottica potrebbe essere aggiunta la denominazione “Leonardo Del Vecchio” senza complicazioni di sorta, magari con una gigantografia davanti alla sua fabbrica. Come si conviene a chi ha fatto dell’Agordino un polo industriale planetario. Grazie cav. Del Vecchio dal grande cuore: l’ha sottolineato anche don Cesare Larese il 27 giugno ad Agordo per la funzione religiosa in sua memoria – in un’arcidiaconale non proprio affollata – a tre anni dalla scomparsa.
Giorgio Fontanive

Sul numero 31 dell’Amico del Popolo “di carta” del 31 luglio 2025, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere per intero l’articolo di Giorgio Fontanive.

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3 commenti

  • Passai una volta davanti allo stabilimento mi pare nel 2019 e sono rimasto affascinato da tanta enormità e bellezza che nn disturbava per niente il paesaggio .Anzi pensai come si fa ad arrivare a tanto…..e quante persone ci possono lavorare in uno spazio così grande!

  • Un grande uomo, carissimo amico di mio padre Pergentino uniti come fratelli, non era solo il suo barbiere quando appena sposato era venuto ad abitare ad Agordo.
    Condividevano anche il piacere delle bisbocce delle serate danzanti e delle cosiddette feste di società, se così si possono chiamare in un paese come Agordo

  • Lavoro x Luxottica a pederobba da 20 anni ho avuto l’occasione di stringere la mano al signor del Vecchio auguro di cuore che si continua così

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