Il primo focolaio è stato confermato il 29 luglio con sette casi iniziali; oggi i focolai sono saliti a quattordici, con un totale di circa 70 decessi tra pecore e yak. Il sierotipo responsabile è il numero 8, noto per la sua aggressività, ma per il quale è disponibile un vaccino efficace. Il punto della situazione è stato fatto ieri nella sede del Comune di Alpago a Puos, durante un partecipato incontro promosso dal sindaco Alberto Peterle per affrontare insieme il problema della Blue Tongue, la malattia virale che da fine luglio sta colpendo gli allevamenti della conca dell’Alpago. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti dell’Ulss Dolomiti, guidati dal commissario Dal Ben e dai dirigenti dei Servizi Veterinari, i sindaci dei comuni interessati e gli allevatori di ovini.
La Blue Tongue, o febbre catarrale ovina, è una malattia trasmessa da insetti vettori (Culicoides) che colpisce soprattutto i ruminanti domestici come le pecore, ma anche yak e altri animali. Non è contagiosa tra animali né per gli esseri umani, né attraverso il consumo di prodotti animali. I sintomi principali includono febbre alta, lesioni alla bocca e alla lingua, gonfiori e difficoltà respiratorie.
Durante l’incontro, l’Ulss Dolomiti ha assicurato il proprio supporto nella campagna vaccinale e ha costituito un’unità di crisi composta dai veterinari Zanola, Francione e Sartori, che ha già diffuso un’informativa dettagliata rivolta agli allevatori, disponibile anche sul sito ufficiale dell’azienda sanitaria (www.aulss1.veneto.it).
Gli allevatori sono invitati a segnalare tempestivamente ogni sospetto e a adottare misure di prevenzione quali trattamenti repellenti, ricovero notturno degli animali in ambienti protetti, disinfestazioni e rimozione di acque stagnanti. È inoltre in vigore una restrizione per la movimentazione degli animali nelle aree infette, che comunque consente il macello di capi sani dopo visita veterinaria.
«Garantiamo il massimo supporto agli allevatori, dalla diagnosi al vaccino – ha dichiarato il commissario Dal Ben – L’Ulss si impegna a sostenere chi incontra difficoltà nella somministrazione del vaccino. Ricordo che carne e latte sono sicuri per il consumo». Il sindaco Peterle ha sottolineato la rapidità con cui le istituzioni si sono mosse e ha ribadito la volontà di collaborare per trovare soluzioni, anche di tipo economico, per sostenere i costi legati alla vaccinazione e allo smaltimento delle carcasse. Anche la sindaca di Tambre, Sara Bona, ha evidenziato il clima di collaborazione e l’importanza di affiancare in modo particolare i piccoli allevatori nella campagna vaccinale.
Per informazioni e segnalazioni gli allevatori possono contattare i Servizi Veterinari al numero 0437 516901 o via email veterinario@aulss1.veneto.it, mentre per la campagna vaccinale è attivo il numero 0437 514343, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 15.30.
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1 commento
Giuseppe
Poverini! Non bastavano i lupi, ora anche questa malattia…