Tra i passaggi più significativi del Delicious Trail Dolomiti, in programma il 27 settembre, c’è la Galleria del Lagazuoi, un tratto che unisce la fatica della corsa in montagna alla riflessione storica. Inserita nel percorso della gara principale da 43 chilometri e della Medium Delicious Trail da 35, la galleria rappresenta un momento particolarmente intenso per i partecipanti, sia dal punto di vista fisico che emotivo.
Scavata durante la Prima Guerra Mondiale, la Galleria del Lagazuoi è oggi accessibile grazie a un lungo lavoro di recupero iniziato nel 1997 e durato circa dieci anni. A promuoverne il restauro è stato l’ingegnere Stefano Illing, che racconta: «La galleria era ostruita, dove i tratti inclinati incrociavano quelli orizzontali si erano accumulati detriti, ghiaia, fango. In più di settant’anni nessuno ci aveva più messo piede». Illing sottolinea come inizialmente non ci fosse piena consapevolezza del valore dell’opera: «Nei libri di storia si parlava delle battaglie, non delle infrastrutture militari. Le opere non erano pensate per durare, ma per servire a un obiettivo: conquistare le linee nemiche».
Il tratto, lungo circa un chilometro e mezzo e con un dislivello positivo di 647 metri, sarà percorso in salita dai concorrenti, muniti di casco fornito all’ingresso. Per valorizzare questa sezione, è stato istituito il Gran Premio della Montagna, che premierà l’uomo e la donna più veloci nel segmento tra il Passo Falzarego (2.105 metri) e il Rifugio Lagazuoi (2.752 metri).
Il recupero della galleria ha richiesto oltre 10.000 giornate di lavoro volontario, con interventi mirati alla sicurezza e alla fruibilità: sono stati ricostruiti gradini, installati cordini e cartellonistica, e rinforzate le strutture con legname trasportato in quota tramite elicottero. «È stato un lavoro immane, ma necessario per rendere questo luogo un vero museo all’aperto», aggiunge Illing.
Oggi la galleria è visitabile tutto l’anno, anche in inverno, quando le condizioni atmosferiche creano scenari suggestivi. Ma resta un percorso impegnativo, che richiede attenzione e rispetto. «È un tratto faticoso non solo per il fisico, ma anche per la mente», osserva Illing. «C’è umidità, ci sono tratti bui, e la consapevolezza di trovarsi in un luogo in cui si è scritta la storia può distrarre e rallentare».
Il Delicious Trail Dolomiti, già sold out, si conferma così non solo come evento sportivo, ma anche come occasione per entrare in contatto con la storia e il paesaggio delle Dolomiti.
Per ulteriori informazioni: www.delicioustrail.it
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1 commento
Rita S.
Per me è e rimane un luogo sacro, a cui accedere con il rispetto dovuto alla memoria della sua storia.