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venerdì 5 Dicembre 2025,

Oscar De Bona sull’ipotesi di chiusura della tratta Ponte-Calalzo

Oscar De Bona: «Chiudere la ferrovia Ponte nelle Alpi – Calalzo significa dire ai bellunesi nel mondo e a chi vive la montagna che il futuro qui non conta».

La prospettiva della chiusura al traffico passeggeri della tratta Ponte nelle Alpi – Calalzo di Cadore dall’estate 2026, paventata sui media locali nei giorni scorsi, non è solo una questione di trasporti: è un segnale preoccupante di arretramento per il Bellunese. Il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, interviene con franchezza: «Siamo davvero preoccupati da quanto appreso e speriamo che non si concretizzi. Come possiamo pensare di far rientrare i nostri giovani bellunesi, che sempre più spesso fanno le valigie, in una terra che non vuole investire e crescere? Inoltre il turismo delle radici è un’opportunità concreta: migliaia di discendenti di emigranti vogliono scoprire i paesaggi e i borghi dei loro nonni. E noi cosa facciamo? Chiudiamo una tratta ferroviaria considerata una delle più belle al mondo dal punto di vista paesaggistico».

Ma l’appello non riguarda solo chi vive lontano. De Bona guarda anche a chi abita ogni giorno queste valli: «Ovviamente la tratta deve essere a servizio di chi vive la montagna. Penso a tutti i bellunesi che vivono in queste terre alte e che, se il servizio funzionasse, lo userebbero per lavoro e per svago. La mentalità è cambiata: c’è voglia di utilizzare il treno. Basta con la giustificazione che i treni sono sempre vuoti. Devono essere efficienti, puntuali e integrati con gli altri mezzi di trasporto».

La stazione di Calalzo è inoltre la porta d’ingresso della pista ciclabile delle Dolomiti, uno degli itinerari cicloturistici più spettacolari al mondo: «È assurdo penalizzare l’accesso a un percorso che offre scorci mozzafiato e che dovrebbe essere ulteriormente sviluppato. La ferrovia è un tassello chiave per il turismo sostenibile, per l’economia locale e per mantenere vivo il legame con i bellunesi nel mondo. Rinunciarvi sarebbe un errore storico».

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13 commenti

  • Aggiungo anche la disgrazia delle frane che saranno sempre più presenti nelle nostre vallate (consideriamo solo la val Boite). Di fronte a questa situazione destinata solamente ad aggravarsi c’è una sola possibilità di svolta, che è la ferrovia.

    Il Comitato per l’Anello Ferroviario delle Dolomiti da decenni propone la ferrovia come unica soluzione soddisfacente a tutte queste tematiche.

    Un mezzo che ogni giorno più dimostra la sua modernità, la sua sicurezza nel difficile territorio montano, la sua capienza di trasporto, la sua sostanziale democrazia, la durata nel tempo della sua realizzazione e del suo valore, la elasticità di trasporto a lungo e corto raggio, e quindi di eliminazione di gran parte del traffico automobilistico e nel contempo di sostanziale metropolitana di superfice.

    Purtroppo la realtà finora ha dimostrato che le parole pronunciate dalla politica nostrana, come d’altronde quella delle vicine provincie autonome, sostanziatesi negli ultimi dieci anni in roboanti incontri istituzionali, programmi, disegni, video emozionali, sono state vane e inconcludenti

    E oggi, di fronte allo sconquasso che ci avvolge e che certamente ci travolgerà, se ne coglie la sostanziale incapacità previsionale, che dovrebbe essere la caratteristica fondamentale di un politico.

    Abbiamo perso oltre dieci anni che sarebbero stati sufficienti a prevenire i problemi.

    Tomaso Pettazzi

    Segretario del Comitato per l’Anello ferroviario delle Dolomiti

  • Ci sarà una qualche relazione tra la spesa da 13,5 miliardi di euro per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina e la chiusura del trasporto passeggeri sulla Calalzo-Ponte nelle Alpi? E tra le promesse positive ricadute delle olimpiadi invernali 2026 e lo sviluppo del territorio? I parlamentari e il resto dei politici e civici amministratori cadorini e bellunesi pensano di tacere anche questa volta?

    • La comunità dell’intero Cadore, gli abitanti della provincia di Belluno e non ultimi i residenti dei territori Veneti, debbano fare un’azione comune!
      Perché direttamente o indirettamente la tratta ferroviaria ha un interesse a 360 gradi!
      In primis per chi vive in Cadore, ma anche chi può cogliere l’opportunità di viaggiare a scopo turistico.
      Alto Adige insegna, chi va in vacanza si muove gratuitamente con i mezzi pubblici,treni compresi!

  • Non scriva stronzate alla vigilia di ferragosto..il treno doveva essere la priorità per le olimpiadi..togliere il traffico e arrivare in treno come fanno le città concorrenti in Svizzera..invece i NS politici hanno una visione un po’ corta..una buona idea era anche un aeroporto che veniva finanziato da una società privata, ma i sindaci erano contrari naturalmente

  • Abbiamo perso tutto…dopo il disastro del Vajont sono arrivati degli investimenti, ma poi è finito tutto….più che togliere quel poco che resta, a mio parere è da potenziare le infrastrutture strade ferrovie e lo sbocco con l Austria come le province confinanti, così combattiamo alla pari almeno

    • Buongiorno sono d’accordo su tutto proprio lo pensavo ieri k cortina nn e più la regina delle Dolomiti ma la regina dello smog cme può essere la più bella città del mondo essere in centro e sentire odore d gasolio bus macchine ma come può essere nessuno k si impegni sul serio a fare rimanere fuori macchie bus camin da questa città politici datevi da fare ,invece d pensare al ponte sullo stretto investiti sulla ferrovia a cortina cordialmente Claudio

  • La paventata chiusura della tratta ferroviaria Ponte Alpi/Calalzo sarebbe la mannaia che porrebbe fine alla vallata cadorina ed ampezzana poiché assieme all’assenza di una autostrada sopra il percorso del Piave potrebbe causare seri problemi di viabilità da e per il Cadore-Comelico-Ampezzano con ripercussioni non solo per gli abitanti della zona ma specialmente per il turismo che in inverno ed estate porta, se pur limitatamente, un contributo alla zona. Purtroppo i politici non hanno la vista lunga poiché a loro interessa solo il volume dei voti non la logica del territorio.

  • Facciamo attenzione anche ai dettagli. La ferrovia è chiusa al traffico delle merci da decenni. Chiuderla al traffico delle persone significa farla sparire completamente dal territorio del Paese.
    Come è possibile che una struttura importante, che insiste sul territorio della seconda provincia d’ Italia , venga lasciata morire? Buttiamo via un sacco di soldi per un ponte che non serve proprio, sul quale pare che i treni non potranno mai transitare, per asfaltare ogni pezzo di prato per far correre di più auto e tir ( e impedire agli anziani indiscrimiticamemte uso della propria auto, che bello, vero! ?) , per edificare edifici spesso non necessari e mostruosi, e potremmo continuare oltre…..ma non si possono trovare i soldi per sistemare definitivamente trenta chilometri di una ferrovia, che permette di entrare nelle Dolomiti ,senza fare danni irreparabili? Per definitivo intendo ampliare le gallerie, ricostruire i ponti dove serve, rettificare i tratti più tortuosi, proteggerli dalle frane, creare punti di incrocio dove servono e che non devono necessariamente coincidere con le stazioni, istituire treni senza cambi con le città della pianura, combinare intelligentemente fra loro i vari mezzi di trasporto senza priviligiarne alcuno, facendo funzionare i treni per 365 giorni all’ anno. Basta così, tolgo il disturbo e buo a notte a tutti.
    .3

  • È stato già un crimine chiudere la tratta Calalzo/Cortina…è ora di finire di penalizzare il bellunese (viabilità, sanità, giustizia…settori che conosco) semplicemente perché la gente non ha voce o potere politico!!!

  • Purtroppo la colpa è dei nostri amministratori che non vogliono accorpare i comuni se la nostra comunità parlasse con una voce sola penso sarebbe diverso la regione per il bellunese quasi inesistente hanno fatto qualcosa perché ci sono le olimpiadi se no diamo dimenticati adesso ci sono le elezioni regionali per il momento nella nostra provincia non è passato nessun candidato la gente non vive di promesse ma di concretezza cosa che manca da sempre

    • Ogni piccolo comune cancellato da un accorpamento comporta la scomparsa sul territorio di una decina di volontari tra consiglieri ed assessori nonché di una importantissima figura istituzionale quale è il sindaco, a diretto contatto sia con i cittadini, sia con gli altri organismi istituzionali.
      Meglio accorpare determinati servizi lasciando intatta la rappresentanza politica territoriale.

  • Ancora una volta ci troviamo alle prese con l’imprevedibilità isterica dei nostri sedicenti “politici”: siamo passati dalle promesse faraoniche espresse al momento dell’assegnazione dei Giochi Olimpici per “..finalmente ricostruire la celebre Ferrovia delle Dolomiti, raccordandola anche con le strutture del Trentino Alto Adige..”, fino al preannuncio di chiusura dell’unico ramo ferroviario dolomitico..
    A mio avviso sarebbe più utile e vantaggioso, rottamare e disfarci di personaggi così inaffidabili e senza dignità.

    • L’unica soluzione per risolvere questi problemi e tutti gli altri della nostra provincia, è avere quello che possiedono le regioni e province limitrofe.
      L’AUTONOMIA.
      Ogni altra cosa ci fa rimanere poverelli come siamo.

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