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venerdì 5 Dicembre 2025,

Dermatoscopia a pagamento, il Comitato Feltrino: «Così si toglie la prevenzione»

Dai dati raccolti da Covesap, emerge che la dermatologia è tra le prestazioni più difficili da ottenere in Veneto. (immagine generata con Gemini AI)

Il Comitato Feltrino per il Diritto alla Salute, aderente al Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica (Covesap), esprime forte preoccupazione per la decisione della Regione Veneto – annunciata ieri sui quotidiani locali – di escludere alcune prestazioni dal Servizio sanitario nazionale, tra cui la dermatoscopia con mappatura dei nei. L’esame, ritenuto uno degli strumenti più efficaci nella prevenzione dei tumori cutanei, potrà ora essere effettuato solo a pagamento presso centri privati.

Secondo il Comitato, la riduzione delle prestazioni disponibili «fa terminare l’emergenza nel momento stesso in cui si tolgono dal Ssn» visite di controllo e prime visite oltre un certo limite, con il rischio di spingere i pazienti verso il settore privato. La dermatoscopia, spiegano, è indicata ogni due o tre anni, o annualmente nei casi a rischio.

Il problema, sottolineano, riguarda anche il percorso diagnostico: se un paziente viene inviato dal medico di base al dermatologo ospedaliero per un sospetto, lo specialista, in assenza della prestazione nel servizio pubblico, potrebbe dover indirizzare il paziente al privato.

Dai dati raccolti dagli Sportelli “Diritto alle Cure” coordinati da Covesap, emerge che la dermatologia è tra le prestazioni più difficili da ottenere in Veneto: oltre 160 giorni di attesa media, che scendono a 139 giorni (più di quattro mesi) nell’Ulss 1. Un quarto dei pazienti in lista ha la prescrizione specifica per “visita dermatologica – controllo nevi”.

Chi non potrà più accedere tramite il servizio pubblico dovrà affrontare una spesa di almeno 150 euro, cifra destinata a ripetersi periodicamente. «Dove sta l’“inappropriatezza” di fronte a un possibile melanoma o tumore della pelle?» domanda il Comitato, ricordando che nella provincia di Belluno il tasso di melanomi nella fascia d’età 25-49 anni è elevato e che il costo della vita è tra i più alti d’Italia.

Il Comitato conclude chiedendo che l’Ulss 1, oltre a promuovere campagne come “Montagna sì, melanoma no”, garantisca la possibilità per chi ne ha bisogno di essere visitato in tempi utili.

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1 commento

  • Ho avuto problemi di melanomi con relativi interventi. Sono stato seguito con controlli di cui l’ultimo nel marzo 2024 ed avrei dovuto essere ricontrollato entro un anno. Ho fatto sollecito al CUP ed anche una mail ottenendo la risposta di “presa in carico con numero identificativo”. Ad oggi non sono stato richiamato.

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