La formazione Dolomiti Bellunesi si prepara a vivere un momento significativo della propria giovane storia: il primo impegno ufficiale nel calcio professionistico. A quattro anni dalla nascita del club, nato dalla fusione tra Belluno, Union Feltre e Union San Giorgio Sedico, la squadra si appresta a esordire in Serie C, segnando una tappa importante del percorso intrapreso.
A pochi giorni dalla sfida inaugurale di Coppa Italia, il presidente Paolo De Cian ha condiviso le sue sensazioni: «È un momento che porterò sempre con me, ho i brividi. Solo pochi anni fa questo traguardo sembrava lontano, oggi è realtà. Siamo entrati a far parte di un mondo affascinante e competitivo come quello del professionismo: è una soddisfazione immensa e la alimentiamo con la consapevolezza del grande lavoro e del percorso che ci ha portati fin qui».
Il progetto si è sviluppato anche grazie a un forte legame con il territorio. De Cian sottolinea come il sostegno della provincia sia stato determinante: «La nostra forza è la provincia, in tutta la sua ampiezza. I tifosi sono sempre più numerosi, caldi e vicini. E non solo: abbiamo il sostegno di diverse realtà economiche provenienti da varie zone del Bellunese, unite dall’orgoglio di vederci rappresentare queste montagne in tutta Italia».
Dal punto di vista sportivo, il presidente guarda con fiducia alla rosa rinnovata: «Abbiamo scelto giocatori dotati di qualità tecniche, ma anche con spessore umano. L’obiettivo era costruire un gruppo unito, con lo spirito giusto per affrontare un campionato impegnativo e per rappresentare il club. Ne sono convinto: questa squadra saprà regalare soddisfazioni. E rispecchia pienamente la nostra idea di partenza. Per questo, ringrazio il direttore sportivo Jacopo Giugliarelli e il direttore dell’area tecnica, Simone Bertagno».
Il debutto ufficiale avverrà domenica 17 agosto, in notturna, allo stadio Rigamonti di Brescia, contro l’Union. Un contesto che aggiunge ulteriore significato all’esordio: «Il debutto in un impianto così iconico sarà un’emozione ulteriore. È uno stadio che ha visto la Serie A, campioni come Roberto Baggio e allenatori come Carlo Mazzone. Giocare lì ci ricorda quanto sia prestigioso il palcoscenico che ci siamo guadagnati».
Per la Dolomiti Bellunesi, dunque, si apre un nuovo capitolo, con l’ambizione di rappresentare al meglio il territorio e affrontare con determinazione le sfide del professionismo.
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