Il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi dedica, martedì 19 agosto alle ore 18.00, un incontro di approfondimento alla figura di Paolo Gabriele Barozzi, artista scomparso nel 2024, in occasione della mostra estiva a lui dedicata: Paolo Barozzi. Pittore – decoratore – disegnatore d’arte. L’evento, dal titolo Alle origini del moderno, oltre il moderno: l’idea dell’antico, propone una riflessione sul dialogo tra l’opera di Barozzi e la lezione di Giovan Battista Piranesi.
A guidare l’incontro sarà il professor Gian Camillo Custoza de Cattani, architetto e docente universitario, con l’intervento del professor Francesco Amendolagine Foschini, co-curatore di studi dedicati a Piranesi. L’appuntamento si propone di esplorare il modo in cui Barozzi ha saputo reinterpretare l’eredità dell’antico, in particolare quella piranesiana, con uno sguardo che supera le rigide categorie storiografiche.
Giovan Battista Piranesi, incisore e architetto nato a Mogliano Veneto nel 1720, è considerato un precursore del pensiero moderno. Le sue opere, visionarie e dense di memoria storica, hanno influenzato profondamente l’estetica neoclassica e moderna. La sua rappresentazione delle rovine antiche, grandiosa e immaginifica, ha contribuito a definire un’idea della rovina come nostalgia, come spazio poetico e riflessivo. Un approccio che Barozzi ha fatto proprio, trasformando il frammento e l’incompiuto in elementi centrali della sua poetica.
«L’idea della rovina come nostalgia, in Piranesi fondante di una poiesi nella quale l’artista non si limita ad una mera rappresentazione topografica dell’antichità, ma la trasforma in soggetti carichi di mistero, malinconia e fascino per il passato», si legge nel testo introduttivo dell’incontro. Questa visione si riflette in opere come La cattedrale dimenticata (2017-18) e nello Studio di ambone realizzato per la chiesa di San Pietro a Belluno, dove l’eco dell’antico si fonde con una dimensione onirica e fantastica.
Piranesi, oltre che artista, fu anche imprenditore e archeologo. Il suo metodo, basato su misurazioni accurate e studi approfonditi, ha anticipato un approccio scientifico alla rappresentazione dell’antico. Barozzi, artista colto e sensibile, ha saputo raccogliere questa eredità, integrandola nella propria ricerca visiva e concettuale.
L’incontro al Museo Rimoldi si inserisce in un percorso di valorizzazione dell’opera di Barozzi, offrendo al pubblico l’occasione di riflettere sul rapporto tra passato e presente, tra memoria e creazione, tra l’antico e il moderno.
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