Agordo ha ospitato in questi giorni il raduno regionale del settore endurance – mezzofondo e marcia – promosso dalla Fidal Veneto. Tra allenamenti, test e momenti di confronto, la serata di mercoledì ha offerto un’occasione particolare: l’incontro con Pietro Riva e Giovanni Lazzaro, due atleti che negli ultimi anni hanno lasciato il segno a livello internazionale.
Nella sala convegni dell’Ostello alle Antiche Miniere di Rivamonte Agordino i due azzurri hanno dialogato con i 34 ragazzi delle categorie under 16 e under 18 presenti al raduno, insieme a tecnici e appassionati. Accanto a loro il giornalista Riccardo Solfo, che ha guidato la conversazione. In sala anche i rappresentanti della Fidal Veneto – il presidente Sergio Baldo, i vicepresidenti Gabriella Dorio e Mattia Picello, la consigliera regionale Rosa Bettiol – e il presidente dell’Atletica Agordina, Fernando Soccol, che ha sottolineato come questi appuntamenti diano visibilità e valore al movimento sportivo locale.
Gli atleti hanno ripercorso le proprie esperienze, stimolati dalle domande dei giovani. Lazzaro, bronzo negli 800 agli Europei Under 23 di Bergen, ha ricordato i suoi inizi: «Sono arrivato al campo di Quinto di Treviso che non avevo neppure 6 anni. Ero sotto età, ma l’allenatrice ha deciso che potevo restare: da lì è cominciato tutto». Riva, argento nella mezza maratona agli Europei di Roma 2024, ha raccontato un esordio più tardivo: «Avevo 13 anni e giocavo a calcio. In una pausa degli allenamenti un amico mi ha portato in pista e mi sono subito innamorato dell’atletica».
Non sono mancati i riferimenti agli obiettivi futuri. «Fra tre anni ci sono i Giochi di Los Angeles: spero di esserci», ha detto Lazzaro. Riva ha aggiunto: «Credo di essere stato l’unico medagliato degli Europei di Roma a non aver partecipato ai Giochi di Parigi: non voglio perdere un’altra occasione».
Entrambi hanno parlato anche delle difficoltà: «I risultati possono non arrivare, ma bisogna sempre crederci, mai smettere di pensare positivo», ha sottolineato Riva. Lazzaro, guardando al futuro, ha ammesso: «Prima o poi proverò i 1500, ma per ora penso solo agli 800».
Il confronto con i ragazzi è scivolato anche su aspetti tecnici e quotidiani: la corsa più economica («Spendendo meno energie, corri più veloce», ha spiegato Lazzaro), la gestione dell’ansia («Va trasformata in energia positiva»), l’alimentazione («Occorre equilibrio: mai mangiare schifezze prima di una gara», ha ricordato Riva) e il rapporto con gli avversari («Dicono che l’importante è divertirsi. D’accordo, ma se vinco mi diverto di più», ha sorriso Lazzaro).
La serata si è chiusa con una foto di gruppo e l’augurio che qualcuno dei giovani presenti possa un giorno ripercorrere le orme dei due azzurri. Il raduno proseguirà fino a venerdì sotto la guida del fiduciario tecnico regionale Mattia Beretta e, tra Jesolo e Agordo, avrà coinvolto complessivamente 124 ragazzi. Un numero che rappresenta un traguardo importante per il settore giovanile veneto.
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