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lunedì 15 Dicembre 2025,

Affitti meno pesanti della media nazionale, ma poche case disponibili

Belluno è la seconda provincia in Italia per necessità di manodopera insoddisfatta.

Nel capoluogo bellunese l’incidenza degli affitti sul reddito è più contenuta rispetto alla media nazionale, ma il problema è un altro: la scarsità di abitazioni disponibili.

Secondo l’analisi dell’Area studi e ricerche di CNA, basata su dati dell’Agenzia delle Entrate, a Belluno l’affitto incide per meno del 25% sul reddito, contro una media nazionale del 43,7%. A Milano si arriva al 65%, mentre Roma, Bologna e Firenze superano il 50%. A livello nazionale i canoni liberi sono cresciuti negli ultimi anni del 19,5%, a fronte di un aumento medio dei salari del 14%. Belluno, insieme a Trento, Biella e Gorizia, si colloca tra i pochi capoluoghi dove la quota di reddito destinata all’affitto rimane bassa.

Al tempo stesso, però, il mercato del lavoro è in forte tensione: la provincia è seconda in Italia per saturazione, con un rapporto del 9,9% tra disoccupati e assunzioni previste dalle imprese (25.520 posti stimati a fronte di 2.525 disoccupati).

«È questo il dato che va preso in considerazione perché Belluno è la seconda provincia in Italia per necessità di manodopera insoddisfatta; tradotto, significa che, su 10 richieste, nel Bellunese è disponibile solo un lavoratore – commenta il presidente di Appia CNA Belluno, Andrea Cerentin –. Sappiamo che il Bellunese sconta una mancanza cronica di manodopera rispetto ad altre città: serve quindi attirare lavoratori da altre zone d’Italia, ma anche questo risulta difficile».

Cerentin sottolinea che gli affitti, pur più bassi rispetto ad altri capoluoghi, non sono il vero ostacolo: «Il mercato residenziale è poco dinamico: molte abitazioni vuote non vengono messe a disposizione, e mancano soprattutto gli alloggi di piccola metratura, i più richiesti. Il nostro territorio presenta poi altre criticità, come la carenza di servizi, tema sul quale siamo attivi con proposte e progetti a livello provinciale, regionale e nazionale».

Sul fronte delle abitazioni, l’associazione guarda con favore agli interventi già avviati: «Non possiamo che accogliere con soddisfazione e fiducia le iniziative private e pubbliche che si stanno mettendo in campo, non ultimo il progetto che vede Provincia e Fondo dei Comuni Confinanti alleati nel recupero di strutture pubbliche e nella loro riconversione in alloggi per i lavoratori».

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