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venerdì 5 Dicembre 2025,

Cortina: bob sì, piscina no

Le strutture aperte in provincia sono solo otto e manca la collaborazione tra di esse. (Foto AI)

La piscina comunale di Cortina d’Ampezzo è chiusa dal 2012 e riaprirà nel 2027 (forse). La pista da bob invece è quasi pronta. È un paradosso.

L’ammodernamento della piscina comunale di Guargné, a Cortina, previsto in un primo tempo per i Mondiali di sci alpino 2021, non sarà fatto neppure per i Giochi olimpici e paralimpici 2026. Se tutto andrà per il verso giusto, se si riuscirà a cominciare la prossima primavera, i lavori dureranno almeno diciotto mesi, sino all’autunno 2027.

Eppure, se si vuole e quando si vuole, si fa tutto. Anche una pista da bob da 120 milioni di euro, ipercontestata (e speriamo sinceramente che si riveli utile anche dopo i Giochi. Sarebbe vergognoso ripetere il precedente della pista di Cesana, in Piemonte, definitivamente chiusa appena dopo Torino 2006). Ma la gente del posto, ampezzani e cortinesi, chiede e chiedeva altro. Voleva marciapiedi sistemati, contenimento del traffico, possibilità di muoversi in sicurezza e magari di praticare qualche attività sportiva ‘‘dolce’’, anche – perché no? – in piscina, in acqua, tanto più che a Cortina per molti giorni all’anno le temperature sono troppo rigide per le pratiche all’aperto, se si ha qualche acciacco o un po’ di età sulle spalle. La gente del posto voleva vedere un po’ di ‘‘anima’’, fra i grandi progetti di sviluppo.

Le piscine, d’altra parte, costituiscono una risorsa importante per lo sport, per la salute e per il turismo: sarebbe un peccato se sprecassimo l’occasione delle olimpiadi per ‘‘fare rete’’.

«La piscina di Tambre è molto più di una piscina», racconta la sindaca Sara Bona, che l’ha appena inaugurata con grande successo di affluenza: «comprende anche altri servizi sportivi come la palestra di arrampicata, gli attrezzi per il fitness, un piccolo centro benessere. La struttura potenzia l’offerta turistica, ma si configura anche come polo di riferimento per la cittadinanza».

La Piscina Sporting di Pelos di Cadore è stata attivata da una famiglia di sportivi che sono riusciti a captare un’esigenza vera del territorio. Le attività si diversificano in corsi di nuoto a partire dai bambini di pochi mesi, in attività ginniche in acqua e all’asciutto e nel far progredire la squadra agonistica (la Dolomiti Nuoto, nata qui). La grande risposta del territorio ha “saturato” la maggior parte delle giornate di attività della piscina, tanto da costringere i proprietari a un’apertura che va dalle 6 alle 22.

«Non c’è una ‘‘rete’’ legata ai Giochi», spiega Angelo Paganin presidente di Ondablu, che gestisce gli impianti di Santa Gustina e Pedavena. «È anche naturale, vista la distanza di Cortina dagli otto impianti che abbiamo in provincia. Ma andrebbe invece incrementata l’informazione che queste piscine esistono, per il turista, per lo sportivo e per qualsiasi cittadino che viene nel nostro territorio in vacanza».

«Noi ci poniamo assolutamente favorevoli e collaborativi», commenta l’assessora allo sport del Comune di Belluno Monica Mazzoccoli, «assolutamente zero polemiche intorno a questo tema, perché è un tema che porta benefici a tutti e che dobbiamo saper sfruttare tutti quanti insieme remando nella stessa direzione».

Sul numero 36 dell’Amico del Popolo “di carta” dell’11 settembre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere l’approfondimento sulle piscine bellunesi, due pagine con interviste e fotografie.

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2 commenti

  • Assurdo ma tutto verissimo. Gli amministratori attuali hanno una riposta pronta per spiegare questo paradosso ma dobbiamo dire che nessuno di loro ha combattuto per portare avanti il progetto piscina e farlo iniziare parallelamente alla pista di Bob. I tempi c’erano e il cantiere non avrebbe dato alcun fastidio alla collettività di Cortina essendo ubicato a Guargnè lontano dal centro! E’ anche importante capire di chi sono le responsabilità di questi ritardi. Che i cittadini di Cortina non dimentichino chi ha voluto chiudere, chi ha remato contro chi ha frenato il progetto.
    Inoltre i cittadini di cortina e i turisti non sanno che nel frattempo il vecchio edificio che ospitava la partenza della seggiovia Mietres e che resta a 50 metri sotto la vecchia piscina ha cambiato destinazione. Una ben nota cordata di imprenditori romani ha realizzato un super albergo con ristorante e spa aumentando parecchio il volume iniziale. E questi sono anche proprietari di molti terreni attorno e tutto il piazzale antistante a ridosso della piscina! Un’ampia area che gli amministratori delle giunte degli ultimi anni avrebbero potuto e dovuto vincolare come parcheggi per la piscina che quindi in futuro ne sarà sprovvista!
    a meno di futuri e onerosi espropri
    Auspichiamo che i media indaghino su questo aspetto e scrivano cosa è avvenuto.
    Inoltre qualcuno spieghi come mai tra kle varie proposte che il comune ha ricevuto quella della Technogym di qualche anno fa è stata respinta. Quel progetto innovativo che prevedeva di rifare una piscina da 50 metri con polo wellness adiacente. Cosa è successo poi?
    Attendiamo il 2027 per le prime nuotate in Ampezzo!

  • Il comune di Cortina si è dimostrato favorevole alla pista da bob, al villaggio olimpico, alle nuove funivie, ecc…; non vedo motivo che ora i cittadini della conca innalzino lamentele. Hanno votato quegli amministratori pubblici: adesso se li godano!

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