Il Senato ha approvato in via definitiva la Legge sulla montagna, un provvedimento che mira a rafforzare servizi, occupazione e opportunità per le comunità alpine e appenniniche.
Il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, ha sottolineato come l’approvazione rappresenti «una montagna di impegno, non uno slogan ma un fatto concreto». Tra gli interventi previsti ha richiamato incentivi per medici, personale sanitario e insegnanti, sostegno alle scuole per l’infanzia e ai tribunali, estensione della banda larga, manutenzione delle infrastrutture, tutela di boschi, pascoli e bacini idrici, oltre a misure per l’agricoltura e la gestione della fauna selvatica. «Fondamentale per il futuro delle terre alte è l’occupazione – ha aggiunto – con nuove professioni, agevolazioni per le imprese giovanili e misure contro lo spopolamento».
Dario Bond, presidente del Fondo Comuni Confinanti, ha parlato di «un risultato molto importante» e ha chiesto «piena sinergia tra la nuova legge e il Fondo, affinché le risorse siano utilizzate in modo virtuoso e coordinato».
Dal mondo economico, Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e delegata nazionale all’economia della montagna, ha accolto con favore il provvedimento, ma ha posto l’accento sull’urgenza dell’attuazione: «Una legge attesa da anni può segnare un punto di svolta, a patto che non resti un esercizio teorico. Servono tempi rapidi, strumenti chiari e risorse certe. Le terre alte non possono più aspettare». Berton ha inoltre segnalato la mancanza di misure strutturali per innovazione e ricerca e ha chiesto procedure snelle e un approccio a “burocrazia zero”.
Soddisfazione anche da parte di Confartigianato Imprese Belluno. Il direttore Michele Basso ha definito rilevanti gli incentivi per i giovani imprenditori e per l’acquisto della prima casa, mentre la presidente Claudia Scarzanella ha evidenziato che «i limiti devono diventare opportunità per trattenere giovani, famiglie e imprese, e rendere la montagna un luogo attrattivo».
Più prudente la posizione del movimento Bard – Belluno Autonoma Regione Dolomiti, che ha salutato positivamente il voto del Senato, ma ha ribadito la necessità di «un’autonomia vera e di un ente provinciale elettivo e rappresentativo». Senza questi strumenti, secondo il movimento, anche la nuova legge rischierebbe di non raggiungere gli obiettivi sperati.
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2 commenti
Maurizio
Oltre al Bard anche il segretario del PD ha commentato o mi sbaglio?
Rita S.
Non so se rientro nel tema, ma l’altro giorno una conoscente che vive in centro Cadore ha messo sul suo stato la foto del lago omonimo, con il commento : “finisce l’estate, si svuota la piazza e ci svuotano anche il lago.”