La quarta edizione di «Terne a 1000» ha confermato il fascino e la durezza di una gara che, in soli 3 chilometri e 700 metri di sviluppo, porta gli atleti dalla località di Case Bortot (700 m) fino ai 1794 metri della cima del Terne, lungo il sentiero Cai 508. Un dislivello positivo superiore ai mille metri, con pendenze che in alcuni tratti superano il 50%, rende questa competizione una prova riservata agli specialisti del verticale.
Il Monte Terne, conosciuto come Zimon de Terne e definito il “Belvedere sulla Schiara”, domina la Valbelluna con una vista che spazia tra la catena della Schiara e la pianura. La sua salita è considerata una delle più impegnative delle Dolomiti bellunesi, e non a caso attira atleti di livello nazionale e internazionale.
La gara è partita alle 15.30 di oggi, sabato 13 settembre, da Case Bortot, con 70 concorrenti al via su un massimo di 80 iscrizioni. La scelta di limitare il numero di partecipanti è legata alla natura stessa della competizione: «È una gara in ambiente, una gara che è dedicata agli specialisti del verticale, una gara che non è appunto per tutti. Quindi avere la sicurezza sotto controllo è importante».
Le condizioni meteo non hanno reso facile l’organizzazione: la pioggia e l’esposizione di alcuni tratti hanno messo alla prova concorrenti e staff. «Il nostro intento è organizzare una gara in ambiente, rispettandolo al massimo», hanno spiegato gli organizzatori, sottolineando la volontà di lasciare il percorso «esattamente come lo avevamo trovato».
Sul piano sportivo, la vittoria è andata a Matteo Sostizzo, che ha chiuso con il tempo di 39’40”, vicino al record della corsa, e ha firmato così la sua terza affermazione al Vertical Terne. Alle sue spalle si sono piazzati Enrico Bonati (41’18”) e Gianpietro Barattin (42’40”).
Tra le donne, Cecilia De Filippo ha stabilito il nuovo primato della manifestazione con 50’47”, migliorando il precedente record detenuto da Alessandra Olivi. Dietro di lei, Debora Capraro (55’55”) e Patrizia Zanette (56’53”).
La soddisfazione degli organizzatori è stata evidente: «Portare tanta gente, anche da fuori, in cima al Zimon de Terne, la montagna di Bolzano Bellunese, è per noi motivo di orgoglio. La sinergia con il gruppo Sherpa e con i ragazzi della “Velenosa” ha reso possibile questa quarta edizione».
Un’edizione che ha visto al via atleti di spicco come Dino Tadello, campione del mondo, secondo di categoria dietro a Fabio Padovan, e giovani promesse come Celeste Geronazzo e Matteo Filippin. «Vedere specialisti dello sci alpinismo come Matteo Sostizzo e Cecilia De Filippo primeggiare qui è davvero motivo di grande soddisfazione».
Il calendario prevede ora il tradizionale «Raduno Sherpa» del 26 dicembre, altra occasione per gli appassionati della corsa in montagna di ritrovarsi lungo i sentieri delle Dolomiti bellunesi.






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