L’Auser Alpago non ha voluto mancare – venerdì 12 settembre – all’appuntamento con la mostra dedicata a Pieretto Bianco, allestita tra Puos e Pieve d’Alpago nel 150° anniversario della nascita dell’artista. Mercoledì scorso, una ventina di soci guidati dal presidente del circolo, Walter D’Alpaos, ha partecipato a una visita per approfondire la conoscenza di questa figura ancora poco nota.
Pieretto Bianco, al secolo Pietro Bortoluzzi, nacque a Trieste nel 1875 da una famiglia originaria di Tignes d’Alpago. Il padre, emigrato per lavoro, riportò presto il figlio a Venezia, dove il giovane artista fu attratto dalla vivacità culturale della città lagunare. Inizialmente firmava i suoi lavori con il nome di battesimo, per poi adottare lo pseudonimo con cui è oggi conosciuto.
La mostra allestita nel palazzo municipale di Pieve d’Alpago ripercorre l’intero percorso artistico e umano di Bortoluzzi, documentando un cammino che lo portò a confrontarsi con i grandi cambiamenti della società italiana e internazionale del suo tempo. Attivo non solo in Italia, ma anche a Parigi, New York, Roma e Milano, Pieretto Bianco lavorò come pittore e scenografo, firmando bozzetti per importanti teatri lirici.
Tra le opere esposte a Pieve figurano undici modelli preparatori del ciclo monumentale «Il Risveglio di Venezia», realizzato per la X Biennale del 1912. Questi studi consentono di comprendere meglio i quattordici grandi teleri originali, custoditi nella sala consiliare del Municipio di Puos. Due ulteriori tele della serie sono visibili, su prenotazione, al Municipio di Ponte nelle Alpi e a Belluno, a Palazzo Reviviscar, sede di Confindustria, fino al 28 settembre.
«È stata un’occasione importante per conoscere un artista che ha saputo raccontare con la sua pittura il fermento culturale di un’epoca», ha commentato al termine della visita il presidente Walter D’Alpaos.
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