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venerdì 5 Dicembre 2025,

ESCLUSIVO – Treno-corriera, tempi di coincidenza assurdi. ►LA TABELLA INTERA

Elaborazione dell’Amico del Popolo su dati raccolti in esclusiva da Trenibelluno.it

LA TABELLA – Orario feriale scolastico. In viola i tempi d’attesa inferiori ai 5 minuti, a rischio di perdere la coincidenza. In verde il tempo di interscambio ottimale, compreso fra 5 e 20 minuti. In giallo un’attesa già troppo lunga, fra i 20 e i 30 minuti. In arancio l’attesa fra i 30 e i 50 minuti: esagerata. In rosso l’improponibile attesa tra i 50 e i 60 minuti. In nero l’attesa superiore a un’ora, imbarazzante. Le corriere per Zoldo sono gestite da DolomitiBus, quelle per Claut da TPL-FVG (Friuli).

A Longarone, da Belluno, ogni giorno arrivano 9 treni, con ottimo orario cadenzato, per generare 18 correlazioni con le corriere verso Zoldo e verso Claut. In teoria. Perché poi in realtà 6 corriere non ci sono proprio, soltanto 4 scambiano col treno con tempi d’attesa ottimali, 8 propongono cambi assurdi e tra questi ben 5 con attese superiori all’ora. Più o meno lo stesso in senso inverso.

Facciamo un esempio. A Longarone alle 6.56 parte un treno per Belluno, in tempo per l’inizio delle scuole. Ma nessuna corriera arriva in stazione a Longarone per quell’ora, né da Zoldo né da Claut. Il treno successivo delle 7.56? La corriera da Zoldo c’è ma il tempo di attesa in stazione è di 47 minuti.

TreniBelluno.it, su richiesta dell’Amico del Popolo, ha raccolto i dati di tutte le coincidenze indicando criticità e soluzioni. È la Settimana Europea della Mobilità, sul sito ufficiale TreniBelluno presenterà l’esito dell’inchiesta esclusiva.

Valli irraggiungibili. Si parla tanto di lotta allo spopolamento, ma nel caso delle relazioni fra treno e bus sulla linea ferroviaria del Cadore siamo al ridicolo.

«Collegare» significa ridurre la marginalità e l’isolamento. Significa perfino attenuare una delle cause dei suicidi (L’Amico del Popolo n. 36 p. 6). Non si può contrastare lo spopolamento senza collegamenti efficienti e rapidi.

La Regione del Veneto e Trenitalia hanno fatto la loro parte, negli anni scorsi, con corse frequenti e cadenzate. A questo punto la questione interpella direttamente DolomitiBus e chi ne controlla le politiche del Trasporto Pubblico Locale: la risposta tocca dunque alla Provincia di Belluno.

Sul numero 37 dell’Amico del Popolo “di carta” del 18 settembre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere l’intera inchiesta esclusiva sulle (non) coincidente treno-corriera.

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2 commenti

  • Incontri, tavole rotonde, ecc. Tutte cose buone, almeno nelle intenzioni, ma cerchiamo di capire che solo con le buone intenzioni, se non sono seguite dai fatti, che sono poi i bisogni quotidiani, non si va da nessuna parte.

  • Sono curioso di vedere se alle prossime regionali di novembre i cittadini della Provincia continueranno a votare chi ha distrutto trasporti e sanità (due aspetti non proprio marginali nella vita delle persone che contribuiscono fortemente al decino economico e demografico) oppure se finalmente inizieranno a prenderne coscienza. Forse c’è ancora tempo per invertire la rotta.

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