Il bivacco Fanton, collocato dal lontano 1961 in alta Val Baion, oggi fa bella mostra di sé sulla riva destra dell’Ansiei, all’altezza del ponte di Malon, in comune di Auronzo. A Belluno il vecchio bivacco Sperti ha trovato ‘‘casa’’ quattro anni fa all’ingresso della città, in cima alla Panoramica, dopo quasi sessant’anni sulla Schiara. Storie di bivacchi ‘‘in pensione’’, che ora trovano nuova identità.
L’approfondimento completo è disponibile nel numero 37 dell’Amico del Popolo “di carta”, che porta la data di giovedì 18 settembre, ed è in distribuzione (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola).
Era il 28 agosto 2021, quando un nuovo ed avveniristico bivacco posizionato a Forcella Marmarole (metri 2667), tra Monte Froppa e Croda Bianca, gli scippò il nome glorioso. Così finiva la storia del vecchio bivacco della Fondazione Berti (modello Apollonio) dedicato ai sei fratelli Fanton di Calalzo (Berto, Arturo, Paolo, Augusto, Teresa e Luisa) in alta Val Baion nel lontano 1961 a quota m 1750. Si trovava sotto il Ciastelin, non troppo lontano da un masso con caverna chiamato «Albergo Baion», riparo assai utile nel passato per molti cacciatori ed animali.


A Belluno per quasi sessant’anni il bivacco Iris e Gianangelo Sperti – ‘‘appollaiato’’ come un nido d’aquila a 2.100 metri sulle Pale del Balcon – ha vegliato silenzioso sulle creste severe della Schiara, come una sentinella rossa tra rocce e nuvole, rifugio di pensieri e di respiro per chi cercava l’essenza della montagna. Sceso a valle, il suo guscio porta con sé non solo il peso di anni e intemperie, ma anche la memoria di innumerevoli notti d’altura.

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