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venerdì 5 Dicembre 2025,

In Costa Rica e ritorno: Gianna, lo yoga e i monti ►LA STORIA

La longaronese De Bona sulla decisione di tornare: «Una scelta contraria a quella che fanno altri miei coetanei che di solito cercano strade lavorative all’estero perché qui non sono soddisfatti»

«Sono tornata in Italia per fare quello che desideravo con un occhio di riguardo per il mio territorio». Con queste parole Gianna De Bona, giovane longaronese, racconta il suo ritorno a casa per trasformare la passione per lo yoga in un’attività, dopo varie esperienze in giro per il mondo. Una storia che accomuna non pochi giovani bellunesi che, dopo aver vissuto per anni all’estero, scelgono le Dolomiti come luogo dove costruire il loro futuro.

Gianna, classe 1989, è nata e cresciuta a Longarone dove ha coltivato una grande passione in particolare per l’alpinismo e la natura. E non poteva che essere altrimenti visto che il padre Ilario è una colonna della sezione del Club alpino italiano di Longarone. Si è diplomata all’istituto Catullo di Belluno nell’indirizzo commerciale turistico e ha poi continuato la sua formazione con una laurea triennale all’università di Trieste in lingue straniere (inglese e spagnolo). Durante un corso nello zoldano ha avuto il suo primo contatto con lo yoga, una disciplina che è successivamente entrata sempre di più a fare parte della sua vita. «Già subito dopo il diploma», racconta, «ho viaggiato in diverse parti del mondo lavorando principalmente nell’ambito turistico facendo le stagioni. Sono stata a vivere a Tenerife, Malta e in Canada coltivando in parallelo la pratica di yoga come passione personale. Un percorso personale lungo e meditato perché, a mio avviso, per diventare insegnante di yoga è necessario molto tempo».

«Dopo alcuni anni, nel 2017 ho deciso di prendere un certificato ufficiale con una scuola intensiva in Costa Rica, che poi ho scoperto essere una delle più rinomate al mondo di questo genere». Vari anni dunque di lavoro ed esperienze in giro per il mondo e poi la decisione di tornare. «Nel 2018», continua Gianna, «sono rientrata a Longarone. Una scelta contraria a quello che fanno altri miei coetanei che di solito cercano strade lavorative all’estero perché qui non sono soddisfatti». Sulla decisione ha sicuramente influito l’amore per il territorio: «Viviamo in una provincia fantastica con una qualità di vita ambientale di cui non ci rendiamo conto», spiega la giovane.

«Dopo qualche anno in cui ho lavorato in zona nell’ambito aziendale e turistico ho deciso di fare il grande passo nel 2022 aprendo una partita Iva e dedicandomi solo alla professione di guida yoga. Dopo il Covid, in particolare, è cresciuta una grande voglia di benessere interiore e fisico. È aumentata la voglia di fare yoga: una disciplina non fine a stessa, ma che dà benefici a tutti i livelli dall’allenamento fisico alla mente». «Mi sono detta: dopo tutte le mie esperienze e competenze certificate, perché non fare il grande passo? Ho accettato la possibilità di fallire e mi sono lanciata nell’impresa unendo le mie grandi passioni: yoga, mondo della montagna, natura, viaggi e anche promozione turistica».

Il passo successivo è stato quindi quello di far diventare la passione un vero e proprio lavoro a servizio del territorio. «Da due anni circa», aggiunge Gianna, «ho una mia attività sfaccettata in cui faccio lezioni settimanali in varie zone della provincia, camminate speciali, escursioni anche in barca sui laghi di Santa Croce e del Mis e viaggi a tema yoga. Ho tanti utenti di tutte le età e provenienze, qualcuno anche da fuori provincia. Mi capita poi di essere chiamata da diverse associazioni come il Cai e il Soccorso Alpino a cui do volentieri una mano. Il bilancio di questa sfida è dunque positivo».

Uno dei suoi obiettivi è valorizzare le peculiarità bellunesi, specialmente quelle meno conosciute. «Nelle mie attività cerco sempre di collaborare con altri giovani per mettere insieme le nostre competenze e la nostra comune visione e passione per il territorio. Per esempio, mi trovo a lavorare con guide naturalistiche e organizzatrici di viaggi e cerco di supportare varie attività locali, esercenti, musei, con l’obiettivo di valorizzare luoghi meno noti. Promuovo piccoli rifugi e agriturismi, giovani coltivatori».

di Enrico De Col

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