Il Consiglio comunale di Belluno ha approvato la variazione di bilancio che permetterà di completare la pista ciclopedonale lungo via Tiziano Vecellio, nel tratto tra l’Arpav e il ponte Veneggia. Grazie all’utilizzo di 204 mila euro di avanzo libero di amministrazione, si potrà realizzare un nuovo tratto di circa 110 metri, attualmente non ciclabile, dando continuità a un percorso strategico per la mobilità urbana.
L’intervento ha un costo complessivo di 350 mila euro, coperto per 171.500 euro da un contributo regionale e per 178.500 euro con risorse comunali, attraverso l’avanzo disponibile. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori, compatibilmente con le tempistiche dei cantieri pubblici e dei bandi. Non si tratta dell’unico tratto previsto in quell’area della città. L’amministrazione comunale ha infatti presentato una candidatura a un bando statale che, in caso di finanziamento, consentirebbe di realizzare ulteriori tratti della rete ciclabile: dalla chiesetta della Rossa fino alla rotonda dell’Emisfero e da lì a Villa Montalban, collegando il nuovo percorso al tratto già esistente verso ponte Veneggia.
«Stiamo lavorando con determinazione per sviluppare la mobilità dolce in città – ha commentato il sindaco Oscar De Pellegrin –. L’attenzione alla rete ciclopedonale è un obiettivo di mandato, e stiamo cogliendo ogni opportunità di finanziamento per rendere Belluno sempre più accessibile, sicura e sostenibile». Con questo intervento, la città conferma la volontà di ampliare e collegare progressivamente la rete ciclabile, rafforzando l’impegno per una mobilità urbana più sicura e sostenibile.
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4 commenti
Giuseppe
L’importante non è solo costruire le piste ciclabili, ma anche utilizzarle: si vedono tantissimi ciclisti che, laddove le piste ci sono, continuano ad occupare le carreggiate stradali e a sfrecciare sui marciapiedi.
roberto
Infatti giuseppe, o è una ciclabile o è un marciapiede. La ciclabile della Veneggià è un terno al lotto, tra incroci uscite private ecc. persone che giustamente camminano con cani, bambini. Farla in bicicletta è quasi più pericoloso che stare sulla strada.
Il primo tratto dalla pizzeria la Rossa alla De bona lo hanno fatto 33 anni fa !! E vogliamo parlare del Ponte degli Alpini. E una ciclabile ? O un marciapiede utilizzato da entrambi ? Mi sono dotato di un campanello ed ogni volta che lo suono mi prendo anche le parolacce. Comunque sempre colpa dei ciclisti…
Giuseppe
L’importante non è solo costruire le piste ciclabili, ma anche utilizzarle: si vedono tantissimi ciclisti che, laddove le piste ci sono, continuano ad occupare le carreggiate stradali e a sfrecciare sui marciapiedi.
Angelo
Per il codice stradale c’è differenza tra pista ciclabile (cartello blu con disegno di sola bici) e pista ciclopedonale (cartello blu con disegno di bici e persona). Se c’è una ciclopedonale non c’è obbligo per la bici a percorrerla, e a Belluno città sono praticamente tutte ciclopedonali, inclusa quella della Veneggia strada statale e strada interna della Veneggia. Il ciclista sceglie legittimamente quella che preferisce: per esperienza dico che se stai passeggiando, andando tranquillamente a far la spesa ecc. è preferibile andare in ciclopedonale, se invece fai sport o comunque vuoi/riesci a pedalare da 20-25km/h in su è più pericolosa la ciclopedonale della strada, tra attraversamenti di auto nelle intersezioni (che considerano la ciclopedonale popolata da soggetti quasi immobili e non calcolano la velocità di una bici) e pedoni (che pensano di essere in un comune marciapiede e considerano le bici come pericolosi oggetti che gli sfrecciano vicino).