È stato inaugurato questa mattina lo Snodo di Livinallongo, seconda sede operativa del progetto Snodi in Quota – Dolomiti inclusive, in Agordino dopo quello di Agordo attivo dalla scorsa primavera. Si tratta di una sorta di sportello pensato per aiutare le persone a orientarsi tra le tante opportunità e servizi del territorio, offrendo ascolto, accoglienza, consulenze e supporto. L’ufficio si trova in un locale nella sede del municipio a Pieve di Livinallongo e sarà aperto ogni martedì con orario continuato dalle 10 alle 16.
Dopo nove mesi di attività e un bilancio che testimonia l’impatto crescente degli Snodi in Quota con uffici aperti a Belluno, Pieve di Cadore e Agordo e un’utenza che ha superato le mille persone, il progetto punta ora alla capillarità, come sottolineato dall’assessore al sociale del Comune di Belluno, Marco Dal Pont: «Stiamo sviluppando azioni concrete per rendere questi servizi il più possibile vicini ai cittadini, di prossimità, in vista della costituzione dell’ambito territoriale sociale, previsto il prossimo anno».
I numeri incoraggianti delle richieste e degli accessi in tutti gli Snodi non tolgono tuttavia il carattere sperimentale del progetto. «Siamo ancora nel campo della sperimentazione», ha ricordato l’assessore, «perché abbiamo bisogno di capire qual è la risposta del pubblico. Per l’attuazione del progetto eravamo tenuti ad aprire 3 Snodi e lo abbiamo fatto. Ma siamo convinti della necessità di spingerci anche nei territori sulla carta più difficili, più lontani da raggiungere e magari con minore densità abitativa. È il caso di Livinallongo e per questo ringrazio il sindaco per aver creduto nel progetto, per aver messo a disposizione la sede e per averla fatta conoscere». Un tema, la distanza, ripreso anche dal sindaco Oscar Nagler nel suo intervento: «molto spesso chi non vive qui non si rende conto della lontananza da Belluno, ma anche da Agordo perché in montagna è fuorviante misurare le distanze in chilometri».
Il progetto è finanziato dalla Fondazione Cariverona, promosso dal Comune di Belluno come capofila dell’Ambito Territoriale Sociale Veneto 01, con la collaborazione tecnica e gestionale di Metàlogos.
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