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lunedì 8 Dicembre 2025,

Soccorso Alpino, 625 interventi nell’estate 2025: crescono minorenni e stranieri. Tutti i dati

Quasi il 50% delle persone soccorse arrivano dall'estero: la Germania è la nazione più rappresentata

Si mantiene alto il numero degli interventi portati a termine nell’estate 2025 dal Soccorso alpino. Le persone soccorse dalle diciotto stazioni della Delegazione Dolomiti Bellunesi sono state 625, sette in meno rispetto al 2024 (632) e 55 in più rispetto a due anni fa.

Il dato più eclatante riguarda la fascia di età delle persone soccorse: crescono i giovani, in particolare i minorenni (+4,82% rispetto al 2024); in generale calo, invece, gli interventi che hanno riguardato individui sopra i 40 anni d’età.

Sorprendente anche la percentuale di stranieri: quasi il 50% delle persone soccorse (nel 2024 era del 30%), infatti, vengono dall’estero; gli italiani rappresentano, invece, circa il 54% degli interventi totali. La nazione più rappresentata è la Germania, seguita da Gran Bretagna, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Francia, Belgio, Paesi Bassi (Olanda), Polonia, Austria, Spagna, Svizzera. Non mancano stati extra-europei, oltre agli Usa: sono stati soccorsi, infatti, escursionisti provenienti anche da Messico, Cina, Corea del Sud e Singapore. Dati che evidenziano quanto diventi sempre più fondamentale studiare nuove strategie di prevenzione mirate agli stranieri perché le informazioni raggiungano i luoghi ospitanti (come campeggi, hotel, B&B, case di vacanza), soprattutto in caso di necessità contingente (come è stato la scorsa estate per il crollo sulla Marcora e la chiusura della ferrata Berti).

Tra i dati presentati oggi dai vertici del Soccorso con il delegato Michele Titton e i vice-delegati Dimitri De Gol e Giorgio Farenzena alla presenza dei rappresentanti degli enti e delle forze dell’ordine, anche quelli relativi alle cause principali degli infortuni: il 25% è dovuto alla condizione fisica e psico-fisica, il 23,2% a cadute e il 15,5% alla perdita di orientamento.

Non solo camminate: l’escursionismo resta sì l’attività più colpita da infortuni (pesa, ovviamente, la sua diffusione) con il 51,5% delle persone soccorse, ma sono presenti anche l’alpinismo (10,5%), mountain-bike ed e-bike (3,5%) e il parapendio (2%).

Per quanto riguarda, infine, la gravità degli infortuni, si aggirano intorno al 10% gli “illesi”, cioè le persone per le quali non si è reso necessario alcun trattamento sanitario immediato, che sono state recuperate e trasportate senza necessità di intervento medico e sono state poi classificate dal sistema sanitario con codice bianco o nessun codice. Venticinque, invece, i decessi.

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1 commento

  • Dati confortanti per un turismo sempre più internazionale: bisognerebbe però trovare il modo di informare in qualche modo gli utenti della montagna dei rischi e dei pericoli; forse un portale digitale da consultare prima di partire per le escursioni e le gite potrebbe aiutare.

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