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domenica 7 Dicembre 2025,

La famiglia Addams sbarca tra le Dolomiti: misteri e risate nel nuovo film di Belluno Ciak

Il lungometraggio sarà proiettato a novembre: il 12 e 20 a La Petite Lumìere di Belluno, il 29 all’Officinema di Feltre, sempre alle 20.45

C’è aria di mistero tra le Dolomiti. Ma questa volta non si tratta di leggende montane o antichi spiriti: sono gli Addams a sconvolgere la quiete bellunese. Con la loro ironia gotica e irresistibile stranezza, la famiglia più bizzarra d’America sbarca in città nel nuovo film «E se a Belluno arrivassero gli Addams?», dove dark humor e location insolite si fondono in un’avventura tra enigmi, pietrificazioni e tanta ironia. Il nuovo lavoro dell’associazione culturale Belluno Ciak è stato presentato giovedì 2 ottobre all’Enoteca Mazzini, nel centro città, al calar del sole, per rendere ancor più suggestivo l’evento, anticipato nelle settimane precedenti da numerosi post sui social volti a creare suspense.

«Si tratta di un ritorno all’horror comico: nel 2019, infatti, avevamo portato a teatro ‘‘Si può fare!’’, adattamento del film ‘‘Frankenstein Junior’’ di Mel Brooks», ha spiegato il regista Franco Fontana. «L’obiettivo di questo nuovo lavoro è duplice: realizzare un’opera coinvolgente, originale e che faccia divertire, ma anche offrire (come Belluno Ciak fa da ormai 15 anni) spazio ai soci dell’associazione, agli attori locali e a tutti coloro che desiderano mettersi in gioco con entusiasmo e creatività». Nel film, la famiglia Addams arriva a Belluno per risolvere un enigma misterioso legato alla figura storica di Girolamo Segato, noto come il «pietrificatore». A guidare la famiglia è zio Fester, che si ritroverà a collaborare con un personaggio a dir poco speciale: Pino ‘‘Gnech’’. Scomparso cinque anni fa, Pino Tavi ‘‘Gnech’’ nel film è stato reinterpretato con rispetto e affetto in chiave surreale: un uomo buono, aperto, legato a Belluno e pronto ad aiutare persino una famiglia eccentrica come gli Addams. «È quindi un omaggio sentito a un personaggio bellunese che molti conoscono e che nel film diventa fulcro narrativo della vicenda», ha aggiunto Fontana. «Proprio a Pino dedichiamo il film».

Il lungometraggio sarà proiettato a novembre: il 12 e 20 a La Petite Lumìere di Belluno, il 29 all’Officinema di Feltre, sempre alle 20.45; prevendite al Negozio Fashion di via Psaro a Belluno, alla Coloreria Camolei di via Cima i Prà a Ponte, all’Antica Osteria dai Casot in via Borgo Ruga a Feltre. «Belluno Ciak vuole ancora una volta dimostrare che si può fare cinema, per strada, tra amici», ha evidenziato Fontana. «Siamo un’associazione, ci arrangiamo senza budget, e quindi ci appoggiamo a degli sponsor. In questo caso il Cantiere della Provvidenza, che ha messo a disposizione gli spazi di Villa Zuppani a Sedico, l’impresa Caldart, Banca Prealpi San Biagio». Il progetto ha coinvolto circa cinquanta persone, tra tecnici, attori, comparse e soggetti che a vario titolo hanno collaborato sul set.

La sceneggiatura, firmata da Fontana, è stata sviluppata a partire dal 2023. Il regista ha selezionato personalmente il cast. Tra gli interpreti principali ci sono Damiana Bonetta (nel ruolo di Morticia), Francesco Portunato (Gomez), Erik Sacco Zirio (zio Fester), Mauro Uttone (Pino ‘‘Gnech)’’. Le riprese sono iniziate nell’estate del 2023 e si sono concluse a fine 2024. Da allora sono state avviate le operazioni di montaggio e post-produzione, culminate con la realizzazione della colonna sonora firmata da Marco Valentino, già autore delle musiche del film «Inferno».

La sceneggiatura è stata pensata per valorizzare vari luoghi del territorio bellunese, come ad esempio il rifugio antiaereo sotto la nostra città, Villa Zuppani di Sedico, o la cascata della Soffia. Alcuni dei principali protagonisti del film, nel corso della serata di presentazione, hanno raccontato alcuni episodi curiosi dal backstage: dalle corse in Ape Car all’utilizzo di animali esotici, passando per lezioni ‘‘lampo’’ volte ad apprendere l’arte della scherma. Ma la produzione di Belluno Ciak non spazia solo tra ironia e horror comico: l’associazione, solo per fare alcuni esempi, ha anche realizzato i documentari dedicati al torrente Ardo e al Museo Valentino Del Fabbro e affrontato un tema profondo e impegnativo come la violenza sulle donne nel film drammatico «Inferno».

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