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lunedì 15 Dicembre 2025,

Boaretto e Lauria Pinter: un corretto stile di vita è la prima medicina

Il professor Lauria Pinter riflette sull’organizzazione del servizio sanitario in Italia alla luce del dettato costituzionale: i livelli essenziali di assistenza vanno garantiti su tutto il territorio nazionale, ma oggi paiono disomogenei tra le Regioni.

Lezione di educazione sanitaria, venerdì 31 ottobre, in Sala Bianchi a Belluno, con due relatori di prestigio: il dottor Massimo Boaretto, diabetologo, endocrinologo, specialista in medicina interna, già primario all’ospedale San Martino e ora direttore sanitario di Synlab – Belluno Medica, promotrice dell’evento; e il professor Giuseppe Lauria Pinter, ordinario di neurologia all’Università di Milano, direttore scientifico dell’Irccs “Carlo Besta” del capoluogo lombardo nonché componente del Consiglio superiore di Sanità (Lauria Pinter è nato a Belluno e appartiene all’elenco dei Bellunesi che onorano la provincia in Italia e nel mondo).

L’incontro, molto partecipato, aveva come titolo «Tu come stai?» e si proponeva di illustrare, con parole semplici ed evidenze scientifiche e con un approccio a 360 gradi, i più diffusi fattori di rischio a cui le persone si espongono, quasi sempre inconsapevolmente e di focalizzare l’attenzione sui cosiddetti “sintomi vaghi aspecifici”, contraddistinti dall’acronimo anglosassone Mus (Medically Unexplained Symptoms). Sono stress non direttamente riconducibili a una precisa causa o patologia. Si tratta, per fare qualche esempio, di stanchezza cronica, alterazioni del battito cardiaco, nausea, vertigini, disturbi gastrointestinali o del sonno, che il medico curante o l’internista devono riconoscere con l’aiuto innanzitutto del paziente, al quale viene chiesto di descrivere il proprio stile di vita.

Lo stile di vita – hanno sottolineato entrambi i relatori – è la pietra angolare della salute. Mentre per altre variabili, a cominciare dalla genetica e dalle condizioni sociali e ambientali, i margini di intervento sono limitati o comunque determinati dai protocolli clinici, un corretto stile di vita consente – ha spiegato il dottor Boaretto – di tenere sotto controllo più o meno un terzo dei potenziali danni alla salute. Secondo le ricerche citate da Lauria Pinter, i comportamenti individuali concorrono fino al 50 per cento nella definizione di uno stato di ben-essere.

Nel suo intervento, oltre a raccomandazioni utili in tal senso (sotto tiro il sovrappeso, il fumo, l’alcol), Lauria Pinter si è soffermato sull’organizzazione del servizio sanitario in Italia alla luce dell’articolo 32 della Costituzione e di varie sentenze della Corte costituzionale, secondo la quale i livelli essenziali di assistenza – che vanno garantiti su tutto il territorio nazionale ma che appaiono invece, da Regione a Regione, più che mai disomogenei – rappresentano una spesa “costituzionalmente” garantita. Di qui, sostiene il direttore scientifico del “Carlo Besta”, l’opportunità di ripensare la “regionalizzazione” della sanità introdotta dalle modifiche del Titolo V e di ritenere la sanità un “asset nazionale” in nome soprattutto dell’equità e delle pari opportunità di accesso alle cure.

Lauria Pinter ha insistito molto sulla prevenzione: «Un euro investito in prevenzione genera benefici dai 4 ai 33 euro». Praticarla è una responsabilità nello stesso tempo collettiva e individuale, in particolare per quanto riguarda le vaccinazioni e gli “screening”. E, dati Ocse alla mano, Lauria Pinter ha concluso evidenziando un rapporto infermieri/medici, nel nostro Paese, fortemente sbilanciato (1,3 contro 2,1 nella media Ocse), segno di un sistema sanitario che non valorizza l’apporto degli infermieri nelle cure e nell’assistenza sanitaria, dichiarando infine che nel 2035 mancheranno infermieri, ma non medici!

Maurizio Busatta

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