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lunedì 8 Dicembre 2025,

Da sabato il Museo Burel ospita l’arte di Martin Creed

«Masquerade. Martin Creed» è la nuova tappa del ciclo dedicato al tema della maschera e delle trasformazioni

Sabato 8 novembre alle ore 18 il Museo d’arte contemporanea Burel, in via Mezzaterra a Belluno, inaugura «Masquerade. Martin Creed», nuova tappa del ciclo espositivo dedicato al tema della maschera e delle trasformazioni dell’umano. La mostra sarà visitabile fino al 14 dicembre, con ingresso gratuito, grazie alla collaborazione con Amici del Museo Burel e Banca Prealpi SanBiagio.

L’anno di Masquerade – scrive il museo – è iniziato «con i sussulti di una mascherata», cercando di osservare «un’umanità in espansione, fatta di esseri – animali, umani, perfino tecnologici – in movimento». Dopo l’esposizione di Beatrice Marchi, che aveva approfondito il tema dell’identità mutevole, la rassegna approda ora a uno dei protagonisti della scena internazionale, Martin Creed, artista, musicista, compositore e performer britannico, nato nel 1968 a Wakefield.

Avvicinarsi alla sua ricerca, spiega il museo, significa entrare in un universo sensibile e diretto, capace di unire rigore concettuale e leggerezza ironica. Creed, vincitore del Turner Prize nel 2001 con l’opera The Lights Going On And Off, è noto per il modo in cui trasforma gesti minimi e quotidiani in esperienze estetiche condivise.

«Martin Creed mi ha incantato fin da quand’ero studentessa» racconta la direttrice del museo, Daniela Zangrando. «È audace, è folle, ed è incredibilmente volto al dialogo con un pubblico che, impossibilitato a guardare passivamente, si ritrova dentro l’opera stessa». Zangrando ricorda alcune tra le installazioni più celebri dell’artista, dal neon Mothers al messaggio Everything Is Going To Be Alright sul palazzo dell’Arengario a Milano, fino alla performance sonora per l’apertura dei Giochi Olimpici di Londra nel 2012. «Come dice lui, anche una mostra non è altro che un evento live, dove ognuno deve sentirsi libero… pensiero nel quale mi ritrovo completamente!» aggiunge la direttrice.

Nel percorso espositivo, la partecipazione attiva del pubblico sarà centrale: in uno spazio composto da due sale, «qualcosa accadrà. Qualcosa di inaspettato, leggero, pieno di ossigeno e di stupore».

La mostra di Martin Creed conferma l’interesse del Museo Burel per una riflessione sull’identità e sull’esperienza condivisa dell’arte. Come osservano i curatori, ogni apertura sarà diversa, perché a ogni incontro cambieranno lo sguardo e la relazione con le opere.

Creed, che vive e lavora a Londra, ha esposto in istituzioni come la Tate Modern, la Fondazione Trussardi, il Kunsthalle Bern e il Museum für Konkrete Kunst. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi e la Tate Modern di Londra.

La mostra sarà aperta il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30, e la domenica dalle 15.30 alle 18.30.

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