Sul numero 46 dell’Amico del Popolo “di carta” del 20 novembre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere per intero l’articolo di Walter Musizza.
«E la merce si spedisce a più pacchi, ciascuno di 20 dozzine d’occhiali, e i pacchi si spediscono in Oriente, in Africa e nella stessa Francia». Così scriveva il prof. Antonio Ronzon sul suo Annuario Storico Cadorino del 1896 riferendosi al successo che stava avendo la fabbrica di occhiali in riva al Molinà a Calalzo, rilevata nel 1887 dal capitano di artiglieria Carlo Enrico Ferrari, nato a Modena nel 1854, figlio del famoso commediografo milanese Paolo Ferrari. La sua era stata un’autentica scommessa: abbandonare la divisa e sviluppare un’attività industriale innovativa in un contesto geografico e sociale problematico, come sottolineava la figlia nel suo diario: «Sembrava di essere in capo al mondo. Nessuna illuminazione stradale, niente medico, niente farmacia. Nessun servizio di comunicazione con il resto del mondo…».

Bisogna riconoscere che egli seppe, nonostante il forfait dato dai suoi due soci, ammodernare ed ampliare la fabbrica, introducendo nuovi macchinari supportati da una dinamo della Tecnomasio e partecipando a esposizioni importanti. E che la fabbrica fosse già rinomata nel 1892 resta dimostrato dalla visita effettuata il 13 agosto 1892 da Giosué Carducci assieme ad un gruppo di amici, tra cui Albino Zenatti e Michele Barbi, che acquistarono diversi occhiali e perfino un obiettivo fotografico.
Ebbene, dopo quasi 130 anni, ecco che un dato ufficiale, appena venuto alla luce, suggella quel successo industriale: Massimo Orlandini, noto storico d’impresa mestrino, ha reperito quello che molto probabilmente è il documento ufficiale del primo uso del marchio «Made in Italy», riferito proprio agli occhiali della Ferrari.
Si tratta di un opuscolo di 16 pagine, curato da Guglielmo Berchet ed intitolato «Relazione sui concorsi ai premi scientifici ed industriali» del R. Istituto Veneto, di scienze, lettere ed arti per l’adunanza solenne del 23 maggio 1897. In esso si dava la notizia che la fabbrica calaltina aveva ottenuto una medaglia d’oro al concorso industriale dello stesso anno e si diceva che «all’estero sono richiesti gli occhiali dello Stabilimento piantato fra le nostre Alpi, ed anche presentemente in notevole quantità se ne spediscono a Nuova Yorck (sic), e tutti, a differenza di molti dei nostri prodotti che si spacciano con marche inglesi, francesi e germaniche, portano la marca Made in Italy». All’onorificenza veneziana andava ad aggiungersi pure una medaglia d’argento conferita a Torino al concorso ministeriale delle industrie e la nomina a Cavaliere della Corona d’Italia. (…)
Walter Musizza
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/
