Sul numero 46 dell’Amico del Popolo “di carta” del 20 novembre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere per intero l’approfondimento.
Nel corso del 2024 181 donne hanno contattato per la prima volta Belluno Donna, il Centro antiviolenza della provincia, a cui si aggiungono i casi già in carico, superando complessivamente le 200 donne assistite. I dati evidenziano una crescita rispetto al 2023, quando le nuove utenti erano state 156, favorita dall’apertura di sportelli periferici e da campagne di sensibilizzazione e formazione.
La fascia d’età più rappresentata è tra i 35 e i 55 anni, ma le richieste riguardano anche ragazze di 18 anni e donne oltre i 70. La maggioranza degli episodi di violenza, nel 96% dei casi, è commessa da partner, ex partner, amici o familiari, sfatando il pregiudizio che la violenza provenga soprattutto da stranieri.

Oltre al supporto diretto alle donne, Belluno Donna gestisce case rifugio, come Casa Belluno-Donna e Casa Silvia, e fornisce assistenza a donne migranti vittime di violenza, comprese mutilazioni genitali, matrimoni forzati e tratta. Dal 2015 è attivo uno sportello di avviamento al lavoro, mentre progetti e bandi regionali supportano percorsi di autonomia per donne prive di risorse economiche.
L’associazione collabora con le scuole per diffondere la cultura del rispetto e sensibilizzare le nuove generazioni, ricordando che violenza fisica e psicologica sono spesso collegate a forme di controllo economico e stereotipi di genere.
Sono numerose le iniziative organizzate in provincia di Belluno in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. A Pieve di Cadore alle 18 nella sala consiliare del Comune si terranno letture e riflessioni sul tema della discriminazione e violenza di genere.
L’iniziativa, dal titolo «Che a piasa, che a tasa, che a staga casa», è promossa da Comune, Lions Club Cadore Dolomiti, Ados Cortina Cadore Comelico e Belluno Donna, con la voce di Giorgia Sonego. Saranno letti brani di autrici storiche e contemporanee e proverbi locali, per riflettere su stereotipi, pregiudizi e storie di sfruttamento femminile, anche in Italia. L’ingresso è libero.
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1 commento
Giuseppe
E sarà sempre peggio perché la cultura individualista di oggi fa guardare all’altro/a semplicemente in termini utilitaristici: ti amo finché mi servi, pretendo le prestazioni che mi devi, devi ripagarmi per quel che ho fatto per te,… La prospettiva cristiana del servizio e del dono di sé è totalmente assente.