La rivista «Dolomiti» – edita dall’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali – ha sempre avuto una missione chiara: conoscere e approfondire le molteplici sfaccettature del nostro territorio, legandosi indissolubilmente ai paesi e alle persone che lo abitano. Con questo numero, vogliamo rendere omaggio a questa visione, tracciata dal suo fondatore don Sergio Sacco a un anno dalla sua scomparsa, e aprire le nostre pagine a un percorso che è al tempo stesso un viaggio nella storia, nell’arte e nell’identità delle nostre valli.
Iniziamo con un tuffo nel passato, con gli atti del ciclo di conferenze, organizzato dall’Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo che lo scorso anno ha celebrato i 500 anni della pieve di Lavazzo. Gli articoli di Simone Osta, Jacopo De Pasquale, Roberto Bragaggia e Marco Perale ci offrono uno sguardo approfondito su questo importante anniversario, ripercorrendo la storia sociale, religiosa ed economica che ha plasmato un luogo così significativo per la nostra comunità.
Proseguiamo il nostro viaggio a ritroso nel tempo con un corposo e specialistico studio di Gabriele Fogliata sulle iscrizioni romane del monte Civetta. L’autore delinea un approccio innovativo, mettendo in discussione le teorie del 1938 di Ettore Ghislanzoni per definire in modo più oggettivo l’antica linea di confine tra i municipia di Belunum e Iulium Carnicum. Un affascinante studio che illumina un capitolo poco noto della storia del territorio.
Le nostre pagine di storia si concentrano poi sul Novecento, con due articoli che esplorano vicende molto diverse ma ugualmente significative. Marco De Biasi ci riporta alla fine della Prima guerra mondiale, raccontando la liberazione di Belluno attraverso le lettere e il diario di un giovane sottotenente, Gaetano Leali. Un resoconto intimo e toccante, che ci svela le emozioni e la gioia della popolazione locale in quei giorni decisivi, rendendo la storia viva e personale.
Passiamo poi a un fenomeno che ha segnato profondamente l’economia del territorio: l’articolo di Gianni De Vecchi celebra i 40 anni della Luxottica a Sedico. La storia, iniziata quasi per caso dopo la grande nevicata del 1985, ci mostra come uno stabilimento sia cresciuto fino a diventare un polo produttivo di eccellenza mondiale. Un racconto di visione, innovazione e sostenibilità che ha trasformato un’intera area e continua a offrire opportunità a migliaia di persone.
L’arte è rappresentata da un articolo di Giorgio Reolon che ci svela i risultati del restauro di un crocifisso ligneo trecentesco di Cavarzano. La pulitura ha riportato alla luce un’opera dalla tecnica raffinata e dal forte impatto emotivo, un “crocifisso gotico doloroso” che, pur con le sue radici medievali, diventa un potente simbolo universale del dolore umano, collegandosi a temi di grande attualità.
L’articolo di Gigetto De Bortoli analizza la riqualificazione urbanistica dell’ex area ospedaliera di Belluno, promossa dall’imprenditore Roberto Chemello. L’intervento crea un modello cittadino dinamico e plurifunzionale – con servizi, residenze e parcheggi – che ne valorizza l’ “accoglienza” e l’attrattività, offrendo spunti per la rigenerazione di altri centri urbani in provincia.
Non possiamo non rendere omaggio a un uomo che ha arricchito la nostra cultura con passione e generosità. L’articolo di Laura Pontin è un sentito ricordo di Augusto Burlon, l’autodidatta che, partendo dalla sua esperienza di vita, è diventato uno dei massimi esperti di araldica del nostro territorio. Il suo impegno nel condividere liberamente le sue conoscenze e la sua instancabile curiosità rimangono un esempio per tutti noi.
Continuano i ricordi della scuola di una volta portati alla luce da Maria Cerentin. In questa puntata si mostra come il romanzo I Promessi Sposi possa essere proposto ai bambini sin dalle elementari. A provarlo è l’esperienza della maestra Vibani che, negli anni ’70, lo ha utilizzato per un progetto didattico interdisciplinare, collegando storia, italiano e geografia. L’attività dimostra che, con passione e un metodo adeguato, i bambini possono non solo comprendere, ma anche innamorarsi dei grandi classici.
La rubrica “Spigolature” completa questo numero, presentando alcune recensioni e segnalazioni che ci invitano a una riscoperta del territorio. Matteo Vieceli recensisce un volume dedicato a Perarolo di Cadore, un paese plasmato dall’acqua e dal legno; Flavio Vizzutti propone un’interessante attribuzione per un dipinto del Settecento a Zoldo; Simone Osta presenta i disegni di Fausto Tormen su Borgo Piave, un vero e proprio elogio della lentezza e della memoria; Silvana Vignaga presenta l’opuscolo Feltre, 19 giugno 1944: la tragica notte di Santa Marina di Domenico Grazioli che commemora l’80° anniversario dei dolorosi eventi che segnarono Feltre. Nel 2025 ricorre il quarto centenario della morte di Alvise Lollino, figura di spicco del tardo Rinascimento e vescovo di Belluno. La sua fu una vita che seppe unire l’impegno religioso a una profonda erudizione e a un legame indissolubile con la città. La rivista lo ricorda con tre contributi che ne delineano il vasto lascito. Don Claudio Centa ne ripercorre l’azione pastorale attraverso le preziose
testimonianze delle sue visite alle parrocchie, mentre Jacopo De Pasquale ci guida alla scoperta dell’inestimabile eredità della Biblioteca Lolliniana, vero e proprio scrigno di cultura lasciato in dono alla comunità. Infine, Giorgio Reolon ricorda il suo mecenatismo artistico, esplorando in particolare il legame con la figura di Carlo Borromeo.
Vi auguriamo una buona lettura e un buon viaggio tra le nostre pagine.
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