Belluno °C

domenica 7 Dicembre 2025,

Gli animali che visitano l’orto invernale ►FOTO

Cardellino. (Foto N. Barp)

Nella bella stagione, lo sappiamo bene, i nostri orti pullulano di vita animale.

Il terreno ospita lombrichi, grillotalpa e una moltitudine di altri invertebrati, orbettini, arvicole, talpe eccetera; sotto i teli pacciamanti la lucertola muraiola sta benissimo, e qualche volta anche il ramarro sfrutta il calore che il telo nero offre già dalle prime ore del mattino; può capitare, inoltre, che qualche biscia trovi ospitale questo particolare micro-habitat. Sui nostri ortaggi è un via-vai di insetti, pronubi e non, alcuni anche nocivi, che attirano uccelli insettivori come per esempio il codirosso comune o le cince. Caprioli e cervi, per chi ha l’orto in campagna, se possono fan visita alle nostre aiuole e qualcuno deve difendere le colture anche da galline razzolanti nei paraggi.

D’inverno, invece, tutto all’apparenza tace, ma si può imparare a osservare o immaginare la vita animale, che comunque procede.

Peppola. (Foto N. Barp)

Molte specie del suolo si portano in profondità, dove il gelo non arriva, e così, in una sorta di letargo, trascorrono la brutta stagione. Gli ungulati selvatici passano a far visite notturne, caso mai fosse rimasto qualche cavolo non raccolto (nel mio caso, sempre, il cavolo nero), cespi di coste, radicchi; per il resto, il nostro orto, chiuso nella morsa del gelo, non offre molto da mangiare.

Galline fra le aiole.

Io ho la fortuna di coltivare ogni anno poche piante di mais; lo faccio perché mi piace veder crescere questa pianta, certo anche per un po’ di ottima farina da polenta, ma non mi dimentico di come questa coltura diventi poi, d’inverno, una ricca fonte alimentare per la fauna.

Ramarro. (Foto M. Cassol)

Infatti, qualche pannocchia non raccolta che cade al suolo risulta preziosa per i roditori, ma sono soprattutto i grani che si formano nelle spighette delle graminacee infestanti, caduti a terra in quantità, che attirano gli uccelli. Questo aspetto rende meno amara la sconfitta nella lotta al diserbo che ogni anno subisco, e meno antipatiche le “erbacce” che d’estate invadono le file del mais, nonostante il mio impegno per eliminarle senza chimica.

Orbettino. (Foto M. Cassol)

Sono soprattutto i fringuelli e vistare il campo, ma capitano anche zigoli muciatti, peppole, cardellini, verdoni. Per quanto ne sappiamo, i gruppi numerosi di queste specie che svernano da noi provengono per lo più dall’Europa settentrionale o nord orientale; ogni volta che li vedo alzarsi in volo dal terreno penso alla meraviglia della migrazione e dei meccanismi che regolano la vita di questi piccoli uccelli.

Non manca di osservare qualche cinciallegra, cinciarella, pettirosso, scricciolo, sempre curiosi e impegnati a investigare ogni angolo del nostro orto.

Cardellino. (Foto N. Barp)

Mi piace pensare che tutti noi che coltiviamo un orto e siamo sensibili al fascino della natura abbiamo un occhio di riguardo anche per gli animali, particolarmente per poterli aiutare d’inverno.

Come dicevo, io lo faccio con qualche pianta di mais ma, per chi voglia ascoltare un consiglio, posso dire che pochi girasoli, lasciati sul posto, svolgono ancor meglio questa funzione in virtù della ricchezza di semi del loro grande fiore discoidale. Mi raccomando però, metteteli a dimora in una posizione tale che poi le piante che si sviluppano non facciano ombra alle aiuole. Con un binocolo e un manuale, per chi ne ha voglia, potrete effettuare tante belle osservazioni e imparare a riconoscere almeno alcuni degli ospiti invernali del vostro orto, che vi apparirà così ancor più bello e interessante.

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *