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domenica 7 Dicembre 2025,

«Mai allarmismi e mai sottovalutare». «Se il bambino gioca, non ha nulla di grave»

Siamo nella stagione dei "mali di stagione". Ne parliamo con l'infettivologo Francesco Guzzo e con il pediatra Paolo Colleselli

Parola d’ordine? Sono due. Primo: mai allarmismi. Secondo: mai sottovalutare.

Siamo nella stagione dei ‘‘mali di stagione’’, quel periodo tra l’autunno inoltrato e l’inverno che ci porta malanni più o meno fastidiosi: dal raffreddore alle affezioni influenzali o simili, con febbre e necessità di stare a letto. Ne abbiamo parlato con Francesco Guzzo, medico infettivologo bellunese.

«I mali di stagione sono soprattutto il raffreddore comune e l’influenza. Il raffreddore si presenta con scolo del naso, starnuti, mal di gola, tosse, occhi irritati, raramente febbre. L’influenza invece insorge all’improvviso con febbre alta, malessere generale, dolori muscolari, secrezione nasale, mal di testa. Occorre stratificare: per età, per comorbosità…». (…)

In altre parole, l’influenza non va presa ‘‘sotto gamba’’.
«Ma no, non va preso nulla ‘‘sotto gamba’’. E bisogna, come dicevo prima, stratificare: se si tratta di un adulto, se si tratta di un bambino, se si tratta di un adulto compromesso, se si tratta di un adulto che ha delle comorbosità. Per prevenire, nella persona sopra i 65 anni con comorbosità bisogna tenere in considerazione innanzitutto la vaccinazione».

Quindi lei consiglia la vaccinazione antinfluenzale. Ma siamo ancora in tempo?
«Sì, io la consiglio proprio. C’è già qualche caso sporadico di influenza, però la vaccinazione è ancora consigliata. Andrebbe fatta a metà novembre, per farsi trovare pronti e non contagiarsi». (…)

Come si cura, la normale influenza?
«Una semplice influenza va trattata con il paracetamolo se la febbre è maggiore di 38, eventualmente con dei lenitivi per la tosse. Basta». (…)

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«Come ogni anno in autunno riprendono le patologie infettive, soprattutto quelle virali, legate al clima, ma anche alla riapertura degli asili nido e delle scuole, che favorisce la circolazione delle forme infettive. È un fatto normale che ogni anno si ripete. Ma stavolta abbiamo due novità».

Paolo Colleselli, medico bellunese, con L’Amico del Popolo ha realizzato, in tre edizioni via via ampliate, il manuale «I consigli del pediatra» che è disponibile tra gli ebook di Amazon.

Professor Colleselli ci incuriosisce: quali novità?
«La prima è che abbiamo a disposizione un farmaco contro il virus sinciziale che si chiama anticorpo monoclonale e ha dato degli ottimi risultati di prevenzione nei confronti di una malattia importante nel bambino molto piccolo: la bronchiolite virale. È un evento che nei bambini sotto i 6 mesi può essere anche molto grave e che lo scorso anno, da quel che posso sapere dal mio punto di osservazione, ha visto parecchi casi, anche con ricoveri e trattamento con ossigeno». (…)

Si diceva che le novità sono due.
«La seconda è meno importante: contro l’influenza, che è già iniziata e che andrà avanti sicuramente fino al mese di gennaio, abbiamo la possibilità di somministrare ai bambini un vaccino in forma di spray nasale. Questo dà il vantaggio di non dover ricorrere a iniezioni ed è altrettanto efficace del vaccino che noi normalmente facciamo, sia ai bambini che agli adulti».

Dopo i fatti del Feltrino, con la morte di una bambina per meningite, molti genitori si chiedono come prevenire.
«Sui giornali ho letto che l’autopsia ha indicato una meningite dovuta a un batterio, lo streptococco pneumoniae. Tra le possibilità di meningite c’è anche questa, è un evento grave che però si può prevenire con il vaccino anti pneumococco che comunque viene proposto e somministrato ai bambini». (…)

I sintomi dei ‘‘mali di stagione’’: come riconoscerli in famiglia?
«I sintomi più comuni che riguardano le forme infettive virali, in particolare l’infezione da virus dell’influenza, sono quelli noti: febbre, sudorazione, qualche volta mal di testa, mal di pancia, qualche scarica diarroica. Il vaccino per l’influenza va a prevenire questo tipo di infezione. Sono sintomi molto comuni e anche molto generici, se vogliamo, perché un po’ tutte le forme virali possono dare questa sintomatologia. Quello che vorrei sottolineare è che il genitore ha sicuramente il metro giusto per valutare la salute del proprio figlio, perché capisce se il bambino sta davvero male, vede se il bambino è prostrato, se non gioca. Allora va valutato immediatamente da un medico. Diversamente, il bambino che ha 39 di febbre e che corre qua e là giocando su e giù, vuol dire probabilmente che non ha una forma grave dal punto di vista infettivo». (…)

Sul numero 48 dell’Amico del Popolo “di carta” del 4 dicembre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere per intero le interviste all’infettivologo Francesco Guzzo e al pediatra Paolo Colleselli.

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