Un innovativo progetto di mappatura urbana sta dando voce ai giovani bellunesi, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento FISPPA (Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata) dell’Università di Padova e l’Associazione Cittadini per il Recupero delle Gabelli. La “Belluno Youth Map” è il risultato di un processo partecipativo che ha coinvolto una ventina di ragazzi tra i 16 e i 21 anni, guidati dai docenti di pedagogia sociale Sara Serbati e Andrea Petrella.
Il progetto, curato dalla professoressa Serbati, anche presidente dell’associazione e cittadina bellunese, ha visto i giovani impegnati in un percorso di scoperta e rappresentazione della loro città. “Si è creato un gruppo fluido, dove tutti hanno portato il loro contributo, e molti ragazzi e ragazze hanno dimostrato un impegno civico partecipe e continuativo,” spiega Serbati.
L’interesse nei confronti del tema del luogo si allinea con quello di Pierina Boranga, pedagogista bellunese visionaria, che negli anni ’30 rese possibile la creazione della scuola Gabelli, volendola fortemente come luogo bello, pensato per offrire un’educazione di qualità, dove bambini e bambine potessero sviluppare e mettere alla prova le loro competenze attraverso metodi didattici innovativi, esperienziali e partecipativi.
Allo stesso modo, con questo progetto i docenti e i membri dell’associazione hanno voluto guardare al futuro, partendo da un tema sempre più presente: le sfide che la cosiddetta ‘generazione Z’ affronta nel suo percorso di crescita. L’obiettivo è stato quello di conoscere quali sono gli spazi effettivamente vissuti dai ragazzi per esprimere la propria socialità e quali sono le opportunità offerte loro per sperimentare le proprie competenze, coinvolgendo i ragazzi e le ragazze stesse in un percorso di ricerca partecipativo.
Tommaso Frescura, uno dei giovani partecipanti, descrive il processo: “Abbiamo inizialmente realizzato una bozza di mappa, individuando i luoghi riconosciuti da noi giovani; abbiamo poi avviato confronti di opinioni su questi ultimi e discusso fino ad arrivare a una mappa concreta, con proposte che vanno oltre la semplice rappresentazione cartacea.”
Gli incontri, ospitati presso l’Urban Hub, hanno portato alla mappatura dei luoghi più amati dai ragazzi. Il processo ha incluso anche un questionario, creato e distribuito dai partecipanti, che ha coinvolto altri 50 coetanei. Il risultato è una mappa unica nel suo genere, interamente disegnata e narrata dai giovani stessi. “Ogni luogo è stato rappresentato, nominato e raccontato attraverso testi o video prodotti dai ragazzi stessi” sottolinea Petrella. “Emerge una narrazione che mette al centro temi quali il relax, lo svago, la cultura, la street art, la musica e il bisogno di stare insieme”.
Marianna Cassol, giovane partecipante al progetto aggiunge: “Abbiamo pensato a una mappa digitale arricchita da spiegazioni su come viviamo i luoghi della città, attraverso video, descrizioni e fotografie. Il progetto ci ha coinvolto sia a livello personale, come singoli cittadini che abitano la città di Belluno, sia a livello pubblico, per l’impegno civico che molti di noi hanno dimostrato credendo nella mappa”. La mappa rivela come i giovani abbiano saputo valorizzare spazi non sempre pensati per loro. Un esempio emblematico è la piazza di fronte all’Urban Hub, diventata punto di ritrovo per i giovanissimi, che la utilizzano in modi creativi, anche per lo skateboarding.
“Questo progetto ci mostra l’importanza di ascoltare i giovani,” conclude Serbati. “Hanno dimostrato di saper leggere e interpretare la città in modo unico, offrendo spunti preziosi per ripensare gli spazi urbani”. Frescura sottolinea l’importanza civica del progetto: “Il progetto non è fine a se stesso: ha lo scopo di aprire la strada a una democrazia che considera tutti, anche la fascia più giovane della popolazione. Abbiamo quindi intenzione di far sentire ancora la nostra voce sul tema, incoraggiati dal risultato di questa prima proposta.”
La Belluno Youth Map sarà presentata ufficialmente il 17 dicembre alle 17 presso la Corte di Palazzo Crepadona (sede della biblioteca), offrendo un’opportunità unica per la comunità di vedere la città attraverso gli occhi delle sue giovani generazioni.
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