In occasione della camminata «I Percorsi della Memoria», che si terrà domenica 22 settembre, il Comune di Belluno ripropone l’ingresso ridotto al Museo Civico di Palazzo Fulcis. La tariffa sarà di 5 euro anziché 8 per gli iscritti alla manifestazione, grazie al rinnovo della collaborazione con l’Associazione «Vajont – il futuro della memoria». L’iniziativa, avviata lo scorso anno con buon successo, mira a intercettare i partecipanti alla camminata non competitiva che si terrà lungo i luoghi simbolo della tragedia del Vajont, per invitarli a visitare, entro il 31 dicembre, la città di Belluno e il suo patrimonio culturale.
La manifestazione “I Percorsi della Memoria” è una camminata per ricordare il disastro del Vajont del 9 ottobre 1963, che attraversa tratti di strada e sentieri distrutti o segnati dall’evento. Le aree interessate includono collegamenti storici tra la valle del Piave e la Valcellina, come quelli percorsi dalle comunità di Casso, Erto, Castellavazzo e Longarone. L’obiettivo dell’associazione organizzatrice è di offrire ai partecipanti un’esperienza completa, che comprenda anche la conoscenza del patrimonio culturale del territorio.
Dalla prima edizione del 2006, la manifestazione ha visto crescere il numero di partecipanti fino a raggiungere circa seimila iscritti. La collaborazione con il Comune di Belluno prevede, oltre all’offerta di un ingresso a tariffa ridotta al museo cittadino, anche la distribuzione di materiale promozionale per incentivare la visita a Palazzo Fulcis.
«In questa manifestazione sport e cultura vanno a braccetto» ha commentato l’assessore alla cultura Raffaele Addamiano «memoria significa anche cultura del ricordo e la possibilità di rinascere dalle macerie di quell’immane tragedia». Anche il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, ha espresso il suo sostegno all’iniziativa: «Onorare e preservare la memoria storica con lo sguardo rivolto in avanti, al futuro del nostro territorio e delle nostre comunità è l’obiettivo che dobbiamo porci. Sostenere ‘I Percorsi della Memoria’ e promuovere la visita al Museo di Belluno è un modo concreto per far sì che tragedie come quella del 1963 non siano mai dimenticate».
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