Kim Lệ, originaria del Vietnam, è arrivata a Feltre dopo un Master in Management all’Università di Varsavia. Da un anno e mezzo lavora a Villa San Liberale e si è inserita nella vita cittadina, scoprendo tradizioni, cucina e ospitalità locali. Tra queste, il Palio di Feltre l’ha colpita in modo particolare.
Durante l’ultima edizione della manifestazione, Kim ha sfilato con una maglietta gialla e nera e una bandiera del Vietnam, attirando la curiosità di turisti e residenti. Con il suo sorriso e domande semplici come «Do you know where I’m from?» o «Vengo da…?», ha avviato conversazioni e trasmesso in diretta su TikTok immagini e atmosfere per parenti e amici in patria.
Uno dei momenti più significativi per lei è stato l’incontro con una coppia italiana non udente. Alla vista della bandiera, hanno comunicato tramite gesti e Google Traduttore: «Siamo sordi. Mia moglie è vietnamita». Ne è nato un abbraccio spontaneo, un legame improvviso e sincero.
Un altro episodio le ha lasciato il segno: l’incontro con Andrea Zamberlan, notaio di Feltre (nella foto), che indossava una maglietta con la bandiera vietnamita. Reduce da un viaggio di quattro settimane tra Hanoi, Huế e Saigon, ha raccontato la propria ammirazione per la cultura del Paese asiatico. Kim, con un po’ di malinconia, si è chiesta: «Perché gli italiani indossano con orgoglio la bandiera del Vietnam, mentre tanti vietnamiti all’estero dimenticano di farlo?».
Partecipare al Palio è stata per lei anche un’occasione di osservare da vicino il senso di comunità locale: oltre mille volontari hanno animato il centro storico con rievocazioni medievali, gare, spettacoli e sfilate. Kim ha proposto agli organizzatori di allestire uno spazio dedicato ai turisti, dove provare abiti storici e scattare foto in stile asiatico, idea accolta positivamente.
Per Kim, la bandiera nazionale è un promemoria del ruolo di ogni connazionale all’estero: «Non importa chi sei, quale sia il tuo background, quando vivi all’estero, sei un’ambasciatrice della cultura vietnamita». E aggiunge: «Non bisogna essere famosi per rappresentare un Paese. Basta un sorriso, una bandiera nel cuore e un gesto gentile».
Da settembre, insieme ad amici italiani che hanno visitato il Vietnam, organizzerà eventi culturali nella provincia di Belluno per far conoscere musica, cucina e tradizioni del suo Paese.
L’esperienza di Kim racconta di come la partecipazione alla vita di una comunità possa intrecciarsi con la condivisione della propria identità, creando ponti tra culture diverse. A Feltre, tra le vie del Palio, una bandiera rossa con stella gialla ha ricordato che l’integrazione nasce anche da piccoli gesti e incontri inattesi.
PS: il suo articolo è stato pubblicato anche in vietnamita su questi siti:
- Tuổi Trẻ: https://tuoitre.vn/xuc-dong-hinh-anh-co-do-sao-vang-trong-le-hoi-truyen-thong-tai-y-20250804213655264.htm
- VHDN: https://vhdn.vn/giac-mo-xu-nguoi-cung-la-co-do-sao-vang-viet-nam/
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Phan thị huệ
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