Venerdì 22 agosto il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto, Giovanni Manildo, ha fatto tappa nella Valle del Vanoi per un sopralluogo dedicato al contestato progetto della diga, ritenuto da molti un intervento rischioso per l’ambiente e per le comunità locali.
Accanto a lui c’erano il segretario del Partito Democratico Belluno Dolomiti, Alessandro Del Bianco, il sindaco di Lamon, Loris Maccagnan, il coordinatore della segreteria provinciale del PD trentino, Antonio Zanetel, e Michele Facen, rappresentante del Comitato per la salvaguardia del torrente Vanoi.
Nel corso della visita, Manildo ha sottolineato la necessità di individuare soluzioni diverse: «Il problema dell’acqua è serio, ma la risposta non può essere un progetto che mette a rischio il nostro ambiente e la sicurezza delle persone. Servono soluzioni concrete e sostenibili, come il recupero e la pulizia dei laghi esistenti e le aree forestali di infiltrazione, che sono meno invasive e più efficienti. La diga del Vanoi non è la risposta». Il candidato ha poi aggiunto che, in caso di elezione, si impegnerà a bloccare l’opera e a sostenere strategie alternative per la gestione delle risorse idriche.
Soddisfazione è stata espressa anche da Del Bianco: «La presenza di Giovanni Manildo certifica e valorizza il lavoro del PD Belluno Dolomiti che negli ultimi due anni ha fatto del Vanoi una battaglia identitaria oltre che politica. È stata importante la sua presenza perché dimostra l’impegno serio e concreto di tutta la coalizione del centrosinistra». Ha poi criticato la posizione del centrodestra, giudicata contraddittoria, tra dichiarazioni contrarie a Belluno e voti favorevoli al progetto a Venezia.
Il sindaco di Lamon, Loris Maccagnan, ha definito la visita «un segnale importante di vicinanza ai territori e agli amministratori locali che si sono da sempre espressi chiaramente contro questo progetto».
Durante l’incontro, Michele Facen ha consegnato a Manildo un documento del Comitato, chiedendo che l’impegno contro la diga entri ufficialmente nel programma elettorale. «Siamo contenti che Giovanni Manildo abbia sottoscritto questo patto per il Vanoi», ha dichiarato, precisando che il testo sarà inviato anche agli altri candidati alla presidenza della Regione Veneto.
Il Comitato ribadisce la necessità di puntare su interventi meno impattanti, come il recupero dei laghi esistenti e la realizzazione di aree forestali di infiltrazione, considerate strumenti più sicuri ed efficaci per accumulare acqua senza compromettere il territorio.
La questione resta dunque aperta, con la Valle del Vanoi al centro del confronto politico e amministrativo in vista delle prossime elezioni regionali.
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