Avviata nei giorni scorsi, una nuova petizione ha riportato l’attenzione su un tema sentito da molte famiglie della provincia di Belluno: la necessità di garantire la presenza di un medico fisiatra sul territorio, con possibilità di visite domiciliari. L’iniziativa è nata da una situazione concreta, quella di un padre affetto da sclerosi multipla da anni, costretto a recarsi in ospedale per una semplice visita di controllo al termine di un ciclo di fisioterapia, al fine di ottenere nuove sedute.
Il caso ha suscitato riflessioni condivise con persone che vivono situazioni simili: familiari di pazienti con disturbi dello spettro autistico, anziani non autosufficienti, persone con disabilità motorie o reduci da gravi traumi. Da questi confronti è emersa una consapevolezza comune: la figura del fisiatra, specialista nella riabilitazione motoria, neurologica e cardiorespiratoria, è fondamentale per molti cittadini, ma spesso difficile da raggiungere.
Per chi convive con patologie degenerative come la sclerosi multipla o la SLA, per chi ha subito un ictus o un trauma cranico, o per chi è allettato, una visita in ospedale non rappresenta una semplice formalità. Può diventare un’esperienza faticosa e rischiosa, che comporta l’utilizzo di ambulanze attrezzate, lunghe attese, esposizione a possibili infezioni e un notevole stress per pazienti e caregiver.
La visita fisiatrica a domicilio, secondo i promotori della petizione, offre vantaggi significativi. Permette una valutazione più accurata del paziente nel suo ambiente quotidiano, considerando l’accessibilità della casa, la funzionalità degli ausili e il supporto familiare. Riduce i rischi legati al trasporto e all’esposizione a contesti ospedalieri, favorisce un rapporto di fiducia tra medico e paziente, e contribuisce a un uso più efficiente delle risorse sanitarie.
«La richiesta di un servizio di fisiatria domiciliare nella provincia di Belluno è un’istanza di equità e civiltà», si legge nel testo della petizione. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’Ulss n.1 Dolomiti e le istituzioni regionali affinché venga attivato un servizio strutturato e capillare di fisiatri operanti sul territorio.
Nel caso in cui non fosse possibile garantire la visita in presenza, i promotori chiedono almeno l’attivazione di controlli medici in telemedicina per i pazienti gravi e allettati, al termine dei cicli di fisioterapia domiciliare, con il supporto del fisioterapista. Una soluzione che potrebbe evitare spostamenti complessi e talvolta impossibili verso il reparto di recupero e riabilitazione funzionale dell’Ospedale di Belluno.
L’iniziativa, promossa da Anna Burigo, si propone di dare voce a chi vive quotidianamente la fragilità, chiedendo una sanità più vicina alle persone e alle loro reali esigenze.
È possibile firmare online tramite questo link. Il modulo è accessibile anche tramite questo QRcode.

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

1 commento
Giuseppe
Se in altre ulss venete il servizio fosse disponibile (come di fatto lo è), non vedrei motivo di chiedere alternative.