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venerdì 5 Dicembre 2025,

Francesco ha finalmente il suo Progetto di vita, il primo a Belluno

Le gioia dei genitori: «Dentro questo piano ci sono i sogni, i bisogni e le speranze di nostro figlio. È un passo che dona futuro e dignità»

Un grande traguardo è stato raggiunto: il primo Progetto di vita del comune di Belluno è stato redatto dopo due anni di attesa e di lavoro. Si tratta di un risultato fondamentale per Francesco, un bambino con disturbo dello spettro autistico associato a ritardo globale dello sviluppo e compromissione del linguaggio. I genitori, Enzo e Marianna, hanno seguito con determinazione un lungo percorso di incontri e confronti, ottenendo finalmente ciò che è un diritto inalienabile.

La legge n. 328/00, che disciplina il sistema integrato di interventi e servizi sociali, prevede che ogni persona con disabilità abbia un progetto individuale volto a garantire la piena integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare. Questo strumento permette di creare percorsi personalizzati, coordinando in modo mirato e complessivo interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali. Attraverso questo approccio innovativo, la persona con disabilità non è più vista come un semplice utente di singoli servizi, ma come individuo con esigenze, interessi e potenzialità da riconoscere e valorizzare. Il progetto, predisposto dal Comune in collaborazione con la Asl (Aziende Sanitaria Locale), diventa così un atto di pianificazione che si evolve nel tempo e che coinvolge istituzioni, famiglia e comunità.

«Dentro questo progetto», spiegano Enzo e Marianna, «c’è tutta la parte clinica di nostro figlio, le terapie che attualmente segue e i suoi bisogni. Il Comune si è impegnato a realizzarli e a rivedere il piano ogni anno, adattandolo alla crescita di Francesco. È come un abito su misura: col tempo va allargato, stretto o allungato, a seconda delle necessità. Dentro questo piano ci sono i sogni, i bisogni e le speranze di nostro figlio. È un passo che dona futuro e dignità».

Le aspettative sono tante e guardano soprattutto all’indipendenza e all’autonomia, per consentire a Francesco di partecipare in modo attivo alla vita. Un primo passo concreto è stata la possibilità di frequentare il centro estivo con una figura educativa dedicata uno a uno. Inoltre, per compensare la mancanza di continuità degli insegnanti di sostegno, la famiglia ha puntato sulla continuità delle strategie educative, predisponendo un archivio video e coinvolgendo i nuovi docenti ed educatori, così da facilitare il passaggio di consegne. «È un grandissimo passo avanti verso i diritti dei nostri figli», sottolineano i genitori. «Speriamo di essere gli apripista verso un diritto che molto spesso viene dimenticato».

di Elisa Strano

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2 commenti

  • Complimenti al comune di Belluno

  • Buongiorno, sono il Sig Stefano Artioli, ex Dipendente Pubblico in Pensione Disabile e soprattutto, Disability Job Supporter, figura professionale riconosciuta dopo Master Universitario. Il DJS si occupa di aiutare le Aziende in obbligo L.68/99 art.1, ad Assolvere agli Obblighi di Legge, (presenza di Dipendenti con Disabilità, proporzionale al nr.complessivo dipendenti aziendali) con Soluzioni Alternative di Alto Livello, diverse dalla solita Ricerca del Disabile-Abile al Centro Impiego. Al contempo, il DJS, ha la qualifica e competenza professionale, per operare come Orientatore Scolastico Alunni con fragilità o qualsiasi problematica sanitaria Certificata, che lì qualificherà nel futuro, come Soggetti Disabili.
    Ovviamente, come si legge dall’articolo sul Progetto Vita a Belluno di Francesco, uno dei primi aspetti, è l’orientamento Scolastico dalle Scuole dell’obbligo, progettato per la Sua Inclusione Lavorativa e Inserimento Sociale. Quindi leggo con le lacrime agli occhi, piene di felicità, la Realizzazione di questo Progetto Vita e mi auguro che sia propedeutico per molti altri, in tutta Italia. Stefano Artioli DJS Santa Marinella Roma.

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