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venerdì 5 Dicembre 2025,

René Spada, da spettatore a protagonista della Desmontegada a soli 28 anni

«Per me Desmontegada significa proprio tradizione e passione. È un giorno di festa che ci dedichiamo, dopo un’estate di lavoro»

Due cavalli addobbati con una corona di fiori gialli e rosa hanno aperto la sfilata della Malga Pien de Vacia, a colpo d’occhio, il gruppo più numeroso della Desmontegada di Selva di Cadore. Subito dietro René Spada, il giovanissimo titolare di soli 28 anni. «È sempre una grande emozione partecipare a questa manifestazione per noi malgari, soprattutto, e per tutta la gente che viene ad accoglierci in valle», ci racconta quando gli chiediamo come sia andata la sfilata. «E poi non è successo nessun ‘’disastro’’ e questo è già un buon punto partenza», aggiunge sorridendo.

Cosa può andare storto? «Gli animali non sono abituati a vedere così tante persone, quindi bisogna scegliere i capi giusti e stare un po’ attenti. A occupare buona parte dei preparativi, poi, c’è, la creazione degli addobbi che ornano i capi delle mucche. «Prepariamo noi le ghirlande di fiori con le stelle alpine fatte con la lana delle nostre pecore. È un lavoro abbastanza impegnativo che ci occupa qualche giorno».

René e la sua famiglia fanno ancora la Desmontegada vera e propria: tutta a piedi dalla malga situata sopra Santa Fosca. «Utilizziamo mezzi meccanici solo per trasportare gli animali alle due stalle dopo la sfilata anche perchè noi siamo a Sedico», conferma. E come siete arrivati dalla Valbelluna fino a Selva di Cadore? «Ormai dieci anni fa abbiamo scelto di prendere in gestione una malga. Nel basso Bellunese non ce n’erano di libere e di adatte per una piccola gestione come la nostra, per cui siamo saliti qui a Selva».

Il gruppo con gli anni si è allargato. «Abbiamo iniziato io e mia mamma, mentre ora lavorano con noi sette-otto dipendenti. Anche per quanto riguarda gli animali i numeri sono cresciuti: «Al momento abbiamo un centinaio di bovini, una decina di suini e un’altra decina di cavalli». Animali dai quali nascono i loro prodotti: «Realizziamo formaggi, ricotte, yogurt, gelato di malga e, dai suini, salumi, speck e pancette». Molto apprezzati, come testimonia il numero di persone, turisti e non, che dopo la sfilata si sono recate alla loro bancarella nel mercatino. Ma sul binomio su cosa valga di più tra tradizione-promozione turistica non ha dubbi: «Per me Desmontegada significa proprio tradizione e passione. È un giorno di festa che ci dedichiamo, dopo un’estate di lavoro, come quella di quest’anno, positivo tranne per qualche giorno di maltempo nel mese di luglio».

Un’occasione alla quale Renè, nonostante la giovane età, partecipa da molti anni: «La prima Desmontegada da titolare è stata appunto quella di dieci anni fa, ma fin da quando ero piccolo la mia famiglia mi portava a vedere le varie transumanze nei nostri paesi». Ora non solo vi assiste, ma è uno dei protagonisti, con la stessa emozione di un tempo, e forse un po’ di orgoglio in più.

Quella di René è solo una delle storie legate alla Desmontegada. Sul numero 37 dell’Amico del Popolo “di carta” del 18 settembre, in distribuzione questa settimana (su abbonamentoin edizione digitale e da oggi anche in edicola), puoi leggere l’intero servizio con la cronaca della Desmontegada di Selva di Cadore, una riflessione sul significato di questa manifestazione tra tradizione e occasione turistica e consultare il calendario dei prossimi appuntamenti.

Sorrisi, bimbi in carriola e animali: qui la fotogallery della Desmontegada di Selva di Cadore.

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