I cadorini ne rimasero sempre all’oscuro, ma forse fu meglio così. Era il 30 marzo 1806 allorché Napoleone firmò alle Tuileries il decreto per l’erezione in Ducato del Cadore (con altre 11 province, tra cui Belluno e Feltre) e un mese dopo lo stesso imperatore a S. Cloud fissò in 60.000 franchi l’appannaggio del neo-duca. Bisognò però attendere l’agosto del 1809 per l’investitura ufficiale della carica, che toccò a Giambattista Nompère de Champagny, nato a Roanne nel 1756, già rappresentante della nobiltà agli Stati Generali e membro della Costituente, nonché ministro degli Interni prima e degli Esteri poi.
Di questo autentico camaleonte politico, amico sia di Luigi XVIII che di Napoleone, si è già scritto abbastanza, anche su questo giornale, ma assai meno dei suoi discendenti e delle loro spose, che, seppur mai degnatisi di venire a vedere la casa di Tiziano o i magici profili delle Marmarole, continuarono imperterriti a fregiarsi di siffatto titolo nei migliori salotti dell’aristocrazia francese, fino praticamente ai giorni nostri.
Ma ricapitoliamo qui per sommi capi questa vicenda tanto curiosa quanto sconosciuta ai più. Giambattista Nompère, morto nel 1834, trasmise il suo titolo al figlio Luigi Alix (1796-1870), membro della Camera dei Pari di Francia. Egli fu dunque il secondo duca del Cadore e, sposato con Caroline Élisabeth Lagrange (1806-1870), investì a sua volta il figlio Camille Louis Marie (1827-1882), terzo duca del Cadore, cavaliere della Legion d’Onore. Quarto duca fu il quarto figlio maschio di Jean Baptiste (i primi tre erano già morti nel frattempo) Francois Joseph Marie (1804-1882), membro dell’Académie Française, e quinto Jérôme Paul (1809-1893), sesto figlio maschio di Jean Baptiste (unico ancora in vita allora), deputato delle Côtes du Nord. La sua terza figlia, Emma, con sentenza del tribunale della Senna del 18 giugno 1919, adottò sotto il nome “de Nompère de Champagny de Cadore” suo nipote Yves, che portò dunque il titolo di sesto duca del Cadore in conformità alle lettere patenti di Napoleone I che consentivano la trasmissione del titolo da parte delle donne. Settimo conte fu il figlio Henri Marie Noël (1924-2010), professore di storia e geografia, che nel 1949 sposò Françoise de Pierre de Bernis (1927–2010), senza avere figli.
Sette furono dunque i duchi del Cadore e di essi possiamo dire di saperne abbastanza, grazie al peso politico, militare e culturale avuto. Ma vanno pur ricordate le loro consorti, ovvero le duchesse di Cadore, importanti seppur defilate rispetto alla ribalta, prettamente maschilista, della storia.
La prima duchessa fu naturalmente la moglie di Giambattista Nompère, Victoire Blandine (1770-1821), figlia d’Antoine Hue de Grosbois, capitano del corpo reale di artiglieria, il cui nome è legato soprattutto al castello di Saint-Vincent-de-Boisset, oggi monumento storico.
La seconda fu Caroline Elisabeth, figlia del generale Joseph Lagrange, che fece una brillante carriera durante la Rivoluzione Francese e l’età napoleonica, tanto da avere iscritto il suo nome sull’Arco di Trionfo de l’Etoile a Parigi. Di lei possediamo un ritratto, opera definita “studio magistrale”, fattole in tarda età dal pittore e scultore Jean-Baptiste Carpeaux (1827-1875) a Roma, dove Carolina e il marito, che vivevano in Italia, erano soliti ricevere gli artisti a Villa Medici.
La terza fu la moglie di Camille Louis, Marie (1833-1885), sempre vissuta a Parigi, figlia di Oscar du Val de Bonneval (1798-1878), marchese de Bonneval. Di lei ci rimane uno splendido ritratto del 1854, opera del famoso Édouard Louis Dubufe.
Quarta venne Marie Charlotte (1813-1892), figlia del barone Emmanuel Camus du Martroy (1786-1843) e di Zéphyrine Nompère de Champagny, nata l’11 maggio 1793 a Saint-Vincent de Boisset. Marie Charlotte veniva ad essere dunque una nipote del marito Francois Joseph Marie, sposato nel 1834. La forte consanguineità ebbe terribili ripercussioni sui figli e sui nipoti, molti dei quali morti anzitempo o nati sordomuti. La prima figlia Margherita infatti morì di meningite a 4 anni, la seconda Blandine era sordomuta, mentre il nipote Pierre morì giovane e gli altri nipoti Alix, Emmanuel, André, Geneviève e Marguerite, nati tra il 1842 e il 1865, morirono tutti nel primo anno di vita.
Quinta duchessa divenne la moglie di Jérôme Paul, Nathalie Duchanoy (1826-1906), inumata nel cimitero di Montparnasse. Era la figlia di Louis Duchanoy, ingegnere di ponti e strade, oltre che egittologo. Conosciamo due foto sue, una da sola ed un’altra accanto al marito, che ostenta un vistoso cappello a cilindro.
Sesta duchessa fu Henriette d’Estampes (1897-1995), figlia del marchese Robert Jacques d’Estampes, andata sposa ad Yves nel 1923 a Parigi, e settima ed ultima Françoise de Pierre de Bernis, moglie di Henrie Marie e morta nel 2010.
Possiamo dunque dire che con la morte quasi contemporanea di Henrie Marie e di Francoise e con la mancanza di eredi maschi si concluse la storia dei duchi e delle duchesse di Cadore, titoli nobiliari che, seppur senza legami materiali o magari solo affettivi con il Cadore, costituiscono una pagina di storia singolare e lunga due secoli. Un dipanarsi – potremmo dire – di eventi e personaggi che spesso hanno avuto valenza perfino europea e che comunque ha fatto circolare il nome della nostra terra nelle corti e nei salotti aristocratici. Mi piace immaginare che più di qualcuno, trovatosi al cospetto di un duca o di una duchessa di Cadore, si siano chiesto “ma è della terra di Tiziano?”. Magari ignorando del tutto dove e come stessero i cadorini.
Walter Musizza
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2 commenti
Giuseppe
Anche i signori Cadorin di Milano non sono bellunesi.
Ava lorenzet
Tra il 1700 e il 1980 si diceva che i signori da Conegliano, famiglie Montalban e Zimolo, possedevano mezzo Cadore, ci sono dei collegamenti con questi francesi. Cordiali saluti