Nella serata di ieri, 9 ottobre, anche il comitato dei genitori dell’Istituto Follador De Rossi – in un documento, rilanciato attraverso i canali social – ha espresso la propria preoccupazione per la tensione che si vive nell’istituto, sfociata in una protesta che non ha precedenti. Il comitato esprime amarezza per la situazione in cui versa l’istituto che fino a poco tempo fa era «una scuola familiare e serena».
Nel testo, i genitori hanno tenuto a sottolineare il comportamento tenuto dagli studenti nelle ultime settimane: «Vogliamo trovare un aspetto positivo in tutta questa vicenda. Sono i ragazzi ad averci colpito. Nelle vicende concitate di questi giorni i ragazzi hanno potuto essere non solo d’esempio, ma l’esempio; il loro comportamento responsabile, maturo, rispettoso, inclusivo non può non essere encomiato». Il comitato ha poi aggiunto che questa esperienza «lascerà loro un insegnamento di educazione civica che difficilmente si può imparare tra le aule scolastiche» e ha auspicato che l’atteggiamento degli studenti «possa essere di sprone per quegli adulti che ancora non hanno il coraggio di prendere una posizione».
Non poteva mancare la voce dell’Associazione Periti Minerari (Apim), che ha annunciato il proprio sostegno alla manifestazione promossa dai genitori per sabato 11 ottobre dalle 11 alle 12.30 al Follador. L’Apim, composta in gran parte da ex studenti dell’istituto, ha espresso preoccupazione per le criticità emerse nelle proteste studentesche degli ultimi giorni, che hanno registrato un’ampia adesione. L’associazione segnala in particolare le ricadute negative delle modifiche unilaterali all’orario scolastico, considerate penalizzanti per chi vive in un contesto montano, e invita a ristabilire un clima di collaborazione tra scuola, studenti, famiglie ed enti locali. Nella nota, i periti minerari hanno sottolineato che «difendere il Follador-De Rossi significa difendere il futuro dell’Agordino e delle sue giovani generazioni». Per questo sabato saranno presenti alla manifestazione, per ribadire il legame che unisce la scuola, la professione e il territorio.
Ieri inoltre i sindaci dei comuni agordini hanno espresso preoccupazione per la situazione di tensione che si è creata all’interno dell’istituto. In una nota congiunta hanno rivolto «un accorato invito per un immediato ritorno al dialogo e al confronto fra le parti», con l’obiettivo di ristabilire «quella necessaria e indispensabile serenità che è alla base del successo di ogni realtà scolastica». I primi cittadini auspicano un dialogo «propositivo e costruttivo nel massimo rispetto dei ruoli e delle relative esigenze», ricordando il valore e la tradizione del Follador-De Rossi come «contesto scolastico di grande valore».
Tuttavia il comitato dei genitori non si fa illusioni, laddove chiede che l’incontro previsto per oggi, 10 ottobre, tra le autorità provinciali e l’Ufficio scolastico regionale «sia decisivo e definitivo». A loro avviso, «non si ravvede altra soluzione» che in un cambio di guardia alla direzione (scrivono espressamente «destituzione dell’attuale dirigente»), perché la scuola sia affidata «in mani esperte, che magari già la conoscono». Di qui l’appello perché chi oggi «sarà impegnato in queste decisioni abbia in mente solo i ragazzi e la loro determinazione dimostrata in questi giorni». E conclude: «Deluderli sarebbe davvero un grave danno».
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5 commenti
Ester, mamma di un alunno
È ora che le Istituzioni competenti intervengano in modo propositivo a salvaguardia di una realtà scolastica in progressivo deterioramento. Con la “speranza” di addivenire ad un dialogo costruttivo, si costruisce poco e si disfa molto. Occorre, invece, che gli enti preposti si assumano la responsabilità di una decisione risolutiva a tutela di tutta la comunità scolastica.
Ormai il clima si è fatto insostenibile.
Rita S.
Un vecchio proverbio, conosciuto da tutti, dice che “non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire”.
Christian
Non si capisce per quale motivo “tutto l’Agordino” come recita la locandina della manifestazione di domani dovrebbe scendere in piazza per cacciare una preside senza neanche conoscerla. Poi magari sarà la peggior preside e peggior persona del mondo, per carità, ma io personalmente prima di partecipare ad una manifestazione, a maggior ragione se lo scopo è quello di far allontanare un soggetto, vorrei conoscere a fondo le ragioni. E spero molti altri.
Stefano
La dirigente non ha aderito a vecchie consuetudine. La scuola è stata per lungo tempo gestita da un “cerchio magico” di docenti che hanno creato una loro isola felice in deroga a delibere e norme. Chiunque da fuori abbia provato a modificare lo status quo di comodo si è scontrato con un muro. Lo dico per esperienza diretta.
Ester
Quindi gli studenti, e con loro le famiglie, che lamentano da più di un anno un clima ostile e l’assenza totale di dialogo con la dirigenza sono semplicemente dei terrapiattisti?
Dico solo: magari fosse così.
Impariamo ad ascoltare i giovani, le loro idee, aspirazioni, coinvolgendoli nella vita scolastica con maggior apertura e serenità.