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venerdì 5 Dicembre 2025,

Istituto “Follador-De Rossi”, i sindacati chiedono un intervento immediato

Secondo FLC Cgil, Cisl Fsur, Snals Confsal, la situazione «sta compromettendo il regolare svolgimento delle attività scolastiche e generando un clima di tensione e sfiducia diffuso tra il personale».

Oggi, martedì 14 ottobre, anche le organizzazioni sindacali – con la firma di Alessia Cerentin (FLC Cgil), Mariagiovanna Gaetano (Cisl Fsur) e Danila Tirabeni (Snals Confsal) – denunciano pubblicamente, tramite un comunicato stampa, «una situazione di forte criticità gestionale e organizzativa all’Istituto Superiore “Follador-De Rossi”, attribuita a una serie di irregolarità da parte della dirigenza scolastica». Sottolineano come, «a più di un mese dall’inizio delle lezioni», il clima all’interno dell’istituto appaia confuso e disorganizzato, con ricadute anche sul lavoro del personale e sulla stabilità delle attività didattiche. Le manifestazioni dei giorni scorsi sono state eloquenti.

La principale fonte di disagio riguarda la gestione dell’orario scolastico, oggetto di continue modifiche comunicate spesso con scarso preavviso. Questi cambiamenti, spiegano i sindacati, «stanno comportando notevoli disagi organizzativi per le famiglie, il personale scolastico e gli studenti», rendendo difficile pianificare le attività quotidiane.

Le criticità, però, non si limitano agli orari. Secondo quanto riportato dalle sigle sindacali, le cattedre sarebbero state assegnate solo la mattina dell’8 settembre. Rilevano inoltre che il Collegio dei docenti viene convocato senza un ordine del giorno preciso e senza la condivisione dei verbali delle sedute precedenti. In più occasioni, sarebbero stati aggiunti punti da deliberare durante le riunioni, «in palese contrasto con le norme contrattuali».

Le organizzazioni lamentano anche errori nelle comunicazioni ufficiali, in cui si farebbe riferimento a contratti collettivi nazionali inesistenti, segno – scrivono – di «una preoccupante approssimazione amministrativa».

Tra le decisioni contestate – sempre secondo i sindacati – figura anche l’introduzione unilaterale di lezioni da 60 minuti, senza la necessaria approvazione del Consiglio di Istituto. Tale scelta non avrebbe tenuto conto delle esigenze di trasporto degli studenti, in favore dei quali «molti altri istituti della provincia adottano unità orarie da 50 minuti».

Inoltre segnalano che il convitto dell’istituto a Falcade risulta in grave sofferenza di organico: «mancano quattro educatori e i turni notturni vengono coperti dai collaboratori scolastici», già ridotti di quattro unità rispetto all’anno precedente.

I sindacati denunciano infine «la totale indisponibilità al dialogo» da parte della dirigenza. Durante un incontro del 29 settembre, la dirigente avrebbe interrotto il confronto, abbandonando il tavolo di trattativa dopo la richiesta di fornire i dati dell’informativa sindacale. Episodi simili, sottolineano, si erano già verificati nel precedente anno scolastico, a luglio, quando la contrattazione d’istituto si era conclusa con un atto unilaterale, che non accoglieva le proposte della RSU e delle organizzazioni sindacali.

Le sigle firmatarie esprimono «profonda preoccupazione per la paralisi gestionale che sta interessando l’istituto» e per le difficoltà di comunicazione con la dirigente, una situazione che – affermano – «sta compromettendo il regolare svolgimento delle attività scolastiche e generando un clima di tensione e sfiducia diffuso tra il personale».

Secondo le organizzazioni, il benessere lavorativo dei dipendenti risulterebbe «fortemente compromesso» e il malessere interno avrebbe ormai raggiunto livelli non più sostenibili. Da qui la richiesta di un «intervento immediato delle autorità competenti» per ristabilire condizioni di legalità, trasparenza e serenità, considerate essenziali per garantire il diritto allo studio e la dignità del lavoro.

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2 commenti

  • Ben venga il rispetto del diritto di cronaca, ma sono da evitare i processi mediatici e sommari.

  • Il grande problema è l’assenza totale di dialogo tra la Dirigente ed il resto della comunità scolastica, in primis gli studenti, i quali hanno chiesto, come tentativo estremo attraverso una manifestazione di protesta silenziosa, di essere ascoltati.
    E muro fu, di nuovo.

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