L’Amico del Popolo propone una nuova rubrica per raccontare «Luoghi non comuni»: voce alle frazioni e ai villaggi minori, di cui sono costellate le Dolomiti Bellunesi. Seconda puntata dedicata a Le Ronce, Piandelmonte, Tassei, «terre alte» del comune di Belluno.

Un tempo le voci dei bambini riempivano le strade tra Le Ronce, Piandelmonte, Tassei. Le stalle brulicavano di vita e i prati si stendevano dove oggi cresce il bosco. Oggi, di quella comunità viva e laboriosa restano i ricordi di chi, come Ferdinando Dal Farra, ha visto la vallata cambiare, svuotarsi e trasformarsi. Il suo racconto è un viaggio nel cuore di paesi completamente cambiati, ma che continuano a vivere nella memoria di chi li ha amati.

Siamo lungo il crinale ovest del Nevegàl, dove si contano sette borghi disseminati per un bel po’ di chilometri. Le terre alte del Comune di Belluno: Valdart (subito sotto il Visentin), Le Ronce, Medil, Ciroc a mezza costa, a fondovalle Piandelmonte, Tassei e Noghera. «Negli anni Cinquanta la vallata comprendente le frazioni di Tassei, Piandelmonte, Ciroc, Le Ronce e Noghera contava circa 700 abitanti», racconta Dal Farra, classe 1942, ex piastrellista, ora pensionato. «C’erano ben quattro scuole, a Piandelmonte, Ronce, Ceresera e Val Morel. A Piandelmonte, quando frequentavo la scuola, eravamo circa 50 bambini» (…)
Sul numero 42 dell’Amico del Popolo “di carta” del 16 ottobre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere per intero l’articolo.
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