Cominciano a giungere a scadenza i primi adempimenti della nuova legge sulla montagna. Approvata in via definitiva, in terza lettura, dal Senato un anno e mezzo dopo la presentazione del disegno di legge del ministro Calderoli, si tratta della legge 131, che reca «Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane».
Il provvedimento consta di 35 articoli, è entrato in vigore il 20 settembre e ha una dotazione finanziaria di 200 milioni annui fino al 2034. Poco più della metà di quest’importo sono interventi di competenza dello Stato (105 milioni nel 2025, 123 nel 2026, 120 nel 2027), meno della metà va a favore delle Regioni, al fine di implementare la Strategia per la montagna italiana (Smi). (…)
Non è azzardato dire che si tratta di una macchina difficile da mettere in moto, anche se la chiave è stata inserita nel cruscotto. (…)
Ma è soprattutto il 19 dicembre, previa intesa in Conferenza unificata e successivo Dpcm, che dovrebbe – prudente usare e a individuare, con un altro elenco, quelli disagiati, destinatari delle misure di sostegno previste alle voci Servizi pubblici, Tutela del territorio, Sviluppo economico. (…)
Sulla montanità e la sua definizione “ex novo”, interviene la Fondazione Colleselli di Belluno: «Il Dpcm che definirà l’elenco dei Comuni montani dovrà salvaguardare “in toto” il territorio delle Province montane alpine quali Belluno. Inoltre alla legge manca qualsiasi riferimento al “differenziale montagna” proprio nel momento in cui prendono forma i livelli essenziali delle prestazioni (i cosiddetti Lep)». (…)
Maurizio Busatta
Sul numero 41 dell’Amico del Popolo “di carta”, che porta la data del 16 ottobre 2025 ed è in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere l’intero approfondimento dedicato alla “Legge Montagna”.
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2 commenti
tom
Quindi le magnifiche sorti e progressive della nostra montagna, sbandierate dai luminari della politica e dell’economia bellunesi, non sono poi così certe. E’ proprio il caso di dirlo: montagna ha partorito un topolino (su 200 milioni all’anno per tutta la montagna italica la nostra quota sarebbe di pochi milioni). E per di più un topolino macilento. Iniziamo bene.
Enzo Bertocchi
Fino a quando le leggi per la campagna saranno fatte da gente che abita in città non andremmo mai bene