Domenica 23 novembre, alle ore 13.00, a Palazzo Crepadona di Belluno sarà inaugurata la mostra «Belluno nel cuore del mondo. 25 edizioni di merito e orgoglio», che ripercorre la storia del premio internazionale «Bellunesi che onorano la provincia di Belluno in Italia e all’estero», giunto al suo venticinquesimo anniversario.
L’esposizione, curata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo con il sostegno della Provincia e del Comune, raccoglie per la prima volta i volti e le biografie dei 182 premiati dal 2000 a oggi. Le schede sono accompagnate da immagini e QR code che consentono di ascoltare videomessaggi registrati dai protagonisti. È stato realizzato anche un catalogo dedicato.
Il riconoscimento nacque nel 2000 su iniziativa della Provincia di Belluno, sviluppando un’idea del Rotary Club Belluno che l’anno precedente aveva promosso un primo tributo agli emigrati di successo. Da allora il premio è diventato un appuntamento annuale che valorizza chi, in Italia o all’estero, ha contribuito a dare prestigio alla provincia.
Nel suo intervento, il presidente della Provincia Roberto Padrin ha dichiarato: «Venticinque anni rappresentano un traguardo di orgoglio e memoria: ogni premiato incarna l’essenza dell’identità bellunese, la laboriosità e lo spirito concreto forgiato dalla montagna». Parole condivise da Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, che ha sottolineato: «Questo volume e questa mostra non sono soltanto una raccolta di testimonianze, ma un invito a proseguire il dialogo tra chi è rimasto, chi è partito e chi oggi torna o si riavvicina alle proprie origini». Anche Luca Luchetta, presidente del Rotary Club Belluno, ha evidenziato: «Le storie raccolte nel catalogo raccontano percorsi diversi ma legati da un filo comune: la consapevolezza delle proprie radici e la volontà di costruire, ovunque, qualcosa che abbia valore».
25 anni, 182 premiati nel segno delle Dolomiti
In un quarto di secolo, il premio ha attraversato paesi, professioni e generazioni. Tra i nomi più recenti figurano Daniele Franco, già ministro dell’Economia e direttore generale di Bankitalia; Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Ferruccio De Bortoli, giornalista ed ex direttore del Corriere della Sera; e Sandro Macchietto, docente di Ingegneria Chimica all’Imperial College di Londra.
Accanto a loro, scienziati come Renzo Andrich, esperto di tecnologie per la disabilità; missionari come monsignor Virgilio Pante, vescovo in Kenya; e ricercatrici come Mariaelena Pierobon, impegnata in progetti oncologici internazionali. Non mancano imprenditori e innovatori, tra cui Maurilio De Nicolò, attivo nella Silicon Valley; Riccardo Lovat, inventore delle “talpe” per lo scavo di gallerie in Canada; Adroaldo Pedro Cassol, industriale in Brasile; Walter De Toffol, progettista in Lussemburgo; Aclino Feder, imprenditore del mobile in Santa Catarina; e Luis Bogo Moacir, pioniere dello sviluppo economico a Joinville.
Il panorama culturale è rappresentato da Rudy Favretti, paesaggista negli Stati Uniti; Loraine Balen Tatto, pianista e scrittrice in Brasile; Massimo Facchin, scultore e pittore; Salvatore Pellizzari, regista teatrale in Cile; João Bez Batti, scultore di fama in Brasile; e ZeroCalcare, fumettista che ha dedicato un pensiero alle proprie radici bellunesi. Tra i protagonisti della solidarietà figurano Italo Pierobon, attivo in Africa e America Latina; Lea Zandonella Sarinuto, missionaria in Uganda; e Maria Sonego Roncan, fondatrice di centri di accoglienza in Australia.
Un patrimonio di storie e valori
Il catalogo, curato da Marco Crepaz con testi di Giulia Francescon, restituisce un mosaico di vite legate da un comune denominatore: il legame con le origini. Molti provengono da comuni come Feltre, Agordo, Longarone, Lamon, Sedico, Cesiomaggiore, Pieve di Cadore; altri sono discendenti di emigrati che hanno portato la cultura bellunese in Brasile, Argentina, Uruguay, Canada, Stati Uniti, Francia, Lussemburgo, Svizzera e Sudafrica.
Dalla prima edizione del 2000, che premiò figure come Sergio Pitol, scrittore e diplomatico messicano di discendenza bellunese, fino agli ultimi riconoscimenti del 2025, il premio racconta una storia di migrazioni e successi.
La mostra «Belluno nel cuore del mondo» sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca civica di Belluno.

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

1 commento
Raffaella
Buongiorno. Ancora una volta vedo una bella grafica ma in terra confinante. Le Tre Cime così ben proposte sono viste dall’Alto Adige.
Errori in buona fede? Come lo spot del Governatore Zaia simpaticissimo accanto al leoncino alato dedicato alla provincia di Belluno ma con l’immagine di apertura sul Lago di Braies.