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martedì 17 Giugno 2025,

Trichiana, cane morto in seguito ai morsi di lupi

L'animale è stato portato subito dal veterinario, a Feltre, ma è deceduto prima di essere sottoposto alle cure. La Polizia Provinciale sta ricostruendo la vicenda.

La Polizia Provinciale di Belluno sta ricostruendo la vicenda di un cane morto in seguito ai morsi di lupi. Gli agenti infatti sono intervenuti nella mattinata di oggi, lunedì 30 settembre, all’Istituto Zooprofilattico, per vedere l’animale e raccogliere la testimonianza del proprietario. Il fatto è accaduto nella mattinata di ieri, attorno alle 9. Due cacciatori sono usciti per una battuta alla lepre con segugio, nella zona alta di Trichiana. Secondo il racconto del proprietario del segugio, il cane è partito al seguito di una lepre. Poco dopo, l’uomo ha avvertito un frastuono di ringhi e guaiti e si è diretto vero il punto da cui provenivano. Nel tragitto, ha visto passare due lupi che si allontanavano senza mostrare aggressività nei confronti dell’uomo, prima di individuare il cane (una femmina) gravemente ferito.

L’animale è stato portato subito dal veterinario, a Feltre, ma è morto prima di essere sottoposto alle cure. Da questa mattina si trova all’Istituto Zooprofilattico per le analisi del caso che serviranno a confermare l’accaduto. Il cane, a prima vista, non presenta lacerazioni, ma solamente segni di morso. Secondo le prime analisi della Polizia Provinciale, non si tratterebbe di un’interazione preda-predatore, ma di un’interazione paragonabile ad una intraspecifica. Vale a dire che i lupi, in presenza molto probabilmente di una cucciolata, hanno avvertito nel segugio una possibile minaccia estranea al branco e hanno agito per difesa.

Anche il secondo cacciatore nella sua ricostruzione dei fatti conferma di essere arrivato sul posto qualche secondo dopo e di aver incrociato i lupi. Questi, però, non appena lo hanno visto, hanno cambiato direzione, senza manifestare nessun tipo di aggressività.

Il ministero dell’Ambiente, in relazione a eventuali rischi per l’incolumità pubblica, sottolinea che Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e la letteratura scientifica non riportano casi documentati di aggressione dei lupi alle persone, perlomeno dal periodo successivo alla seconda guerra mondiale.

Venuto a conoscenza del fatto il deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, ha chiesto in tempi brevi un piano di gestione. «Da troppo tempo il piano langue nei cassetti del ministro – ha dichiarato – lo stesso ministro del governo giallo-verde, per cui nessuno può giustificare i ritardi con la scusa del cambio di governo».

«Lo stesso consiglio dei ministri del primo Governo Conte – ha ricordato ancora De Carlo – aveva fatto ricorso alla Consulta contro la decisione di Trento e Bolzano di attribuire ai propri presidenti di Provincia “la competenza ad autorizzare il prelievo, la cattura e l’uccisione dell’orso e del lupo”, ricorso poi perso dal Governo in quanto scelta legittimata dai poteri attribuiti dagli statuti speciali. Mentre nelle realtà autonome quindi si può intervenire per tamponare il problema e difendere gli animali e le imprese agricole, nel resto d’Italia si aspetta che dagli uffici del ministero ci si decida a tirar fuori le carte e approvare un piano di gestione del lupo, ormai sempre più urgente», conclude De Carlo.

2 commenti

  • Forse il deputato di Fratelli D’Italia dimentica che l’uomo fa piu’ danni del lupo e trovo strano che un Sindaco di un comune montano il quale tra le sue caratteristiche deve conservare le specie selvagge, sebbene il lupo era scomparso decenni or sono, si esprima a volte in modo non sempre favorevole al lupo, senza dimenticare che vanno protette tutte le specie selvagge.

  • Vedere le cronache delle stragi di persone operate dai lupi nelle province di Savona e Piemonte nell’ ottocento e primi 900.poi i lupi a causa di ciò vennero sterminati.

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