Si stanno avviando a conclusione i lavori degli scavi archeologici di Lagole, sulle sponde del lago di Centro Cadore, a Calalzo di Cadore: iniziati a fine agosto, gli scavi portati avanti dalla Magnifica Comunità di Cadore e dal comune di Calalzo all’interno del progetto della Magnifica chiamato «Itinerari in rete: per lo sviluppo di un turismo culturale in Cadore», hanno portato i risultati sperati, grazie alla direzione scientifica della Soprintendenza archeologica del Veneto e con il sostegno finanziario della Fondazione Cariverona,
«Abbiamo avuto piacevoli sorprese da questa campagna di scavi», commenta il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «Segno che ci avevamo visto giusto anni fa quando abbiamo iniziato quest’opera di riscoperta della nostra storia. Lagole torna ad essere cosi un punto di riferimento per gli studiosi della storia venetica e romana».
Dai primi rilievi, sono emersi piani di calpestio, mura di contenimento dell’acqua e fosse. «Elementi che avvalorano l’ipotesi di un’area riservata al lavoro dei metalli. Questa potrebbe quindi essere stata una zona abitata con spazi dedicati alle attività lavorative», spiega De Carlo.
Il riaccendersi dell’interesse degli studi archeologici su Lagole, dopo i primi scavi degli anni ’50, ha trasformato l’area in un richiamo turistico e storico: «Con i lavori per la sistemazione e cura del paesaggio e la realizzazione del parco tematico, gli scavi compongono un trittico perfetto per attrarre chi viene da fuori», sottolinea De Carlo. «Per questo siamo già al lavoro per ricercare anche presso privati fondi e finanziamenti per proseguire gli scavi: vogliamo riportare alla luce l’intero sito, così ricco di storia delle nostre genti e ormai diventato un punto d’interesse frequentatissimo dai turisti».
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