«Da mesi la Regione ha attivato un progetto innovativo di monitoraggio dei movimenti del suolo. Questo dimostra che la Regione Veneto è sempre all’avanguardia nel campo della prevenzione, come oramai ci viene riconosciuto ad in ogni livello. Il nostro impegno è massimo e anche questo lo dimostra». Così il presidente della Regione, Luca Zaia, ha commentato il nuovo progetto attivato, in seguito alla tempesta Vaia, dalla Regione del Veneto in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, (referente il professor Nicola Casagli, ordinario di geologia applicata e consulente del Dipartimento nazionale della Protezione Civile) che ha permesso di mettere a punto un modello di monitoraggio del territorio di tutta la regione con l’utilizzo di satellite.
Tale modello, particolarmente innovativo, tramite una tecnica di interferometria radar satellitare definita PSI (Persistent Scatterers Interferometry), consente di tenere sotto controllo costantemente i movimenti del suolo, verificando gli scostamenti ed evidenziando eventuali situazioni di rischio che dovessero manifestarsi. Per esempio, il sistema permette di controllare i movimenti franosi o eventuali fenomeni di subsidenza che dovessero interessare tutto il Veneto.
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