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lunedì 15 Dicembre 2025,

Rifinanziati i Centri Sollievo contro il decadimento cognitivo

In Veneto sono 158 e assistono 2.000 persone grazie a 1.800 volontari.

Proseguirà anche nel 2020 il progetto della rete di ‘sollievo’ per malati di Alzheimer, Parkinson e demenze. La Giunta regionale ha rifinanziato con un milione e mezzo (89.000 euro per la Ulss 1 Dolomiti) i Centri Sollievo attivati in Veneto da terzo settore, volontariato, Comuni e Ulss come esperienze di auto-aiuto per i familiari e di sostegno alle persone affette da decadimento cognitivo.

«I Centri Sollievo, espressamente previsti dal piano sociosanitario del Veneto», sottolinea l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, «sono uno dei perni di supporto delle politiche di domiciliarità: nell’ultimo triennio il loro numero è cresciuto passando dai 106 del 2016 ai 158 nel 2019. Attualmente assistono oltre 2.000 persone e impegnano circa 1.800 volontari, con l’apporto di medici di medicina generale, specialisti e sanitari dei Centri per il decadimento cognitivo, dei Servizi distrettuali e comunali e del volontariato organizzato. Di pari passo è andato aumentando anche il sostegno finanziario della Regione, passato dal milione e 115 mila euro del 2016 al milione e 500 mila euro messo a bilancio nelle ultime annualità».

La risorse, confermate con la nuova delibera, sono assegnate alle Ulss in proporzione al numero di abitanti ultrasessantacinquenni e al numero delle persone in carico ai Centri, ma anche in base al numero dei giovani volontari, delle associazioni e dei Comuni coinvolti.

«L’evidenza scientifica di questi anni di sperimentazione – commenta l’assessore – conferma che i Centri Sollievo aiutano la permanenza della persona anziana il più a lungo possibile a casa propria, ritardano il processo involutivo sostenendo e rinforzano le abilità residue. Sono un punto di incontro e di socializzazione per le persone anziane, ma costituiscono anche un servizio significativo per i famigliari che, nelle figure specializzate e nei volontari dei centri, trovano appoggio, consulenza e supporto. Si tratta appunto di un servizio di ‘sollievo’, che alleggerisce i carichi di assistenza e cura, valorizza il mutuo-aiuto e rompe il cerchio di isolamento che circonda i nuclei familiari alle prese con il decadimento cognitivo di un componente. I Centri Sollievo sono ormai entrati a pieno titolo nella rete regionale dei servizi di diagnosi, cura e assistenza delle demenze».

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