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lunedì 15 Dicembre 2025,

Emergenza Coronavirus, Centri operativi in 18 Comuni

Il punto della situazione in provincia in una videoconferenza, indetta dal prefetto Adriana Cogode (nella foto), con i rappresentanti delle istituzioni e del territorio.

Si è tenuto oggi a Belluno un nuovo incontro in videoconferenza, indetto dal prefetto Adriana Cogode, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Forze di polizia, il direttore generale dell’Ulss, il sindaco di Belluno, il presidente della Provincia e i sindaci di un gruppo di Comuni dove sono stati attivati i Centri operativi comunali (l’incontro ha fatto seguito a un’altra analoga riunione svoltasi ieri con altri sindaci).

Nel corso dell’incontro si è fatto il punto, fra l’altro, sulle attività sanitarie e sulla gestione in ambito ospedaliero dell’emergenza, sono state anche acquisite informazioni sulla situazione delle Case di riposo e dei Centri operativi comunali che sono stati attivati in 18 Comuni: Belluno, Feltre, Ponte nelle Alpi, Alpago, Longarone, Borca di Cadore, Rivamonte Agordino, Sospirolo, Pedavena, San Tomaso Agordino, Limana, Cencenighe Agordino, Gosaldo, Voltago Agordino, Alleghe, Cibiana di Cadore, Sedico, Auronzo di Cadore. L’attivazione dei Centri operativi comunali, ai quali afferiscono i Carabinieri, volontari, polizia municipale, servizi sociali comunali, ha l’obiettivo di assicurare la dovuta assistenza ai cittadini in quarantena, garantendo un punto di riferimento per ogni eventuale esigenza (farmaci, pasti, assistenza anziani…).

È stato anche messo a punto un generale monitoraggio sull’andamento dell’emergenza, constatando che, grazie alla solerte collaborazione di tutti, non si registrano gravi disagi e le richieste di assistenza trovano adeguati riscontri grazie alla solerte attivazione della macchina della protezione civile.

Nell’incontro sono state richiamate anche possibili criticità correlate alla consegna delle pensioni presso gli uffici postali i cui sportelli, per ovvie ragioni di contenimento della diffusione del virus, sono aperti solo in parte. Il prefetto ha raccomandato la massima vigilanza per evitare affollamenti e anche una idonea attività di assistenza, fermo restando che le strategie organizzative dell’ente Poste, finalizzate ad assicurare un graduale accesso dell’utenza, dovrebbero scongiurare disagi.

Sono stati anche affrontati i temi dei controlli e della vigilanza sulla osservanza delle disposizioni relative alla chiusura degli esercizi commerciali, ai divieti di spostamento delle persone fisiche e alla sospensione delle attività produttive industriali e commerciali. Il prefetto ha fatto presente che per fronteggiare la mole poderosa di comunicazioni pervenute dalle imprese che chiedono di rimanere attive (fino a quel momento 450) ha istituito un gruppo di lavoro con la collaborazione della Camera di commercio, della Provincia e della Guardia di finanza.

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